Il 21 giugno il Commissario del Governo, che ricopre anche la funzione di prefetto di Trieste, aveva escluso la possibilità che la comunità usasse un vessillo uguale a quello della repubblica di Slovenia. La vicenda era nata quando l’SKGZ e l’SSO, le due organizzazioni rappresentative degli sloveni in Italia, avevano chiesto di formalizzare l’uso della loro bandiera, previsto da una legge regionale del 2001. Ksenija Dobrila, presidente dell’SKGZ, continua a rivendicare il diritto di adoperare una bandiera uguale a quella della Repubblica di Slovenia e non manca di andare a pescare una vecchia sentenza della Corte costituzionale, che nel 1987 stabiliva “che la bandiera di una comunità nazionale può richiamarsi e riferirsi anche a quella di uno stato estero”. Un parere molto chiaro e molto netto che denota – secondo la Dobrila- un atteggiamento democratico: ora ci si meraviglia che il Commissario del Governo non abbia recepito questa posizione.
L’esposizione della bandiera slovena nell’entroterra triestino e nel goriziano era oramai prassi consolidata che a dire il vero non ha incontrato grossi ostacoli. Diversa e più complessa era la situazione nella provincia di Udine. L’Skgz e l’SSO hanno, così, voluto sistemare la questione dal punto di vista giuridico. L’uso della bandiera della comunità slovena, del resto è previsto esplicitamente da una nosmativa regionale del 2001 e nel 2015 venne ridefinita la bandiera della comunità friulana. Si voleva, quindi, chiudere la questione mettendo nero su bianco il diritto della comunità slovena a riconoscersi nella bandiera della propria Madre Patria.
Ora la questione resta aperta e probabilmente è destinata a provocare ancora dibattito. In Slovenia ci fu un lungo braccio di ferro sulla questione dell’uso della bandiera della Comunità italiana, che aveva scelto come proprio vessillo il tricolore italiano. La vicenda, che si protrasse per anni, si concluse quando la Corte costituzionale stabilì che era la comunità stessa ad avere diritto di scegliersi autonomamente la propria bandiera.
Stefano Lusa