Slogan urlati al megafono contro le politiche regionali sull’immigrazione, sono stati il focus del blitz dimostrativo di alcuni militanti di CasaPound, che guidati dal loro leader triestino Francesco Clun sono riusciti ad eludere i controlli del palazzo che ospita il consiglio della Regione Friuli Venezia Giulia, irrompendo nell’aula durante la seduta della VI commissione che avrebbe dovuto trattare il programma sul fenomeno migratorio.

Chiesti maggiori controlli ai confini e interventi contro la Slovenia rea di non rispettare secondo Clun le regole del Trattato di Dublino, che prevedono la presa in carico dei migranti da parte del primo paese dell’Unione europea in cui transitano.

Sono uscito dall’aula, schifato, non meritano neanche un minuto di attenzione" così ha scritto Massimo Moretuzzo del Patto per l'Autonomia sul suo profilo Facebook, riportando anche le parole che sarebbero state pronunciate dal consigliere leghista Antonio Calligaris che avrebbe detto che lui sparerebbe tranquillamente ai migranti.

Critiche da parte di molti esponenti dell’opposizione regionale che denunciano un clima intimidatorio. In molti pensano, infatti, che la facilità con cui i militanti di estrema destra sono entrati nel palazzo rappresenta un pericolo più grande dell’odierna protesta.

"L'occupazione dell'Aula del consiglio regionale da parte di CasaPound è l’ennesimo gravissimo attacco alle istituzioni" ha affermato il capogruppo alla Camera di Liberi e Uguali, Federico Fornaro, chiedendo l'intervento immediato della ministra Lamorgese: "CasaPound va sciolta e il consigliere leghista va sospeso dal suo ruolo".

La questura del capoluogo del Friuli Venezia Giulia ha già acquisito le immagini girate dentro l'aula da diversi consiglieri. Sarà infine la Procura a stabilire la gravità dei fatti e le possibili conseguenze penali.

La protesta odierna era stata preceduta dall'affissione ieri ad alcuni valichi confinari ed in alcune località della regione di cartelli che "ironizzavano" sulla presenza in aumento di stranieri in regione.

Barbara Costamagna

Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria