Un confronto sui fondi che Lubiana destinerà alle imprese delle comunità slovene, ma anche sulle prospettive economiche di Slovenia e Friuli Venezia Giulia, e più in generale dell’Europa.
Il ministro per l'Economia, il Turismo e lo Sport, Matjaž Han, è giunto a Trieste per incontrare i vertici della comunità slovena locale, e l’assessore del Friuli Venezia Giulia per l'Economia e il Turismo, Sergio Emidio Bini, nella sede dell'Associazione Economica Regionale Slovena (Slovensko deželno gospodarsko združenje SDGZ - URES).
In primo piano c’erano le modalità di ripartizione del fondo che il ministero guidato da Han destinerà alle piccole imprese delle comunità slovene in Italia, Austria, Ungheria e Croazia, pari a più di due milioni, ripartiti equamente fra le minoranze nei prossimi quattro anni, ma il confronto si è esteso, in particolare nel colloquio fra Han e Bini, alla collaborazione economica tra Slovenia e Friuli Venezia Giulia, e più in generale al futuro dell’economia nell’Unione europea che, ha specificato Han, dovrà puntare sull’innovazione, e prendere atto che la rigidità delle regole che dovrebbero portare alla transizione ecologica rischiano di schiacciare le imprese e i lavoratori europei.
“Abbiamo discusso -ha detto - di una visione complessiva della situazione economica in Europa e anche della situazione geopolitica. È il momento che l'Europa, in qualche modo, diventi più unita, riconosca di aver commesso errori in passato, e cerchi di recuperare il proprio ruolo rispetto agli Stati Uniti, alla Cina e ad altri. Abbiamo settori economici specifici, come per esempio l'industria automobilistica, che al momento sono in ginocchio. Inoltre, a causa di alcune decisioni prese in maniera forse troppo affrettata, ma comunque necessarie per la transizione green, ci troviamo in una situazione in cui tutte le fabbriche in Europa stanno affrontando delle difficoltà. Spero che con la nuova Commissione Europea si possa fare una sorta di revisione dei regolamenti approvati in passato. Non dobbiamo dimenticare che le due nazioni più forti, come la Francia e la Germania, stanno attraversando una crisi politica, e tutto questo influisce su alcune decisioni”.
Riguardo i finanziamenti alle comunità slovene nei paesi limitrofi Han ha assicurato che “il nostro ministero è consapevole di quanto siano importanti le piccole e micro imprese e di come queste realtà transfrontaliere, aiutino a creare opportunità economiche, ad esempio verso l’Italia. L’Italia – ha aggiunto - è il nostro terzo partner commerciale più importante e, partendo da questa prospettiva, abbiamo previsto di destinare una quantità significativa di risorse nei prossimi quattro anni per bandi volti a migliorare la cooperazione”.
In questo contesto Han ha anche sottolineato come “le nuove tecnologie e le start-up sono assolutamente fondamentali". "Recentemente, abbiamo dato grande importanza al settore spaziale e alle tecnologie spaziali. Dal primo gennaio, la Slovenia è diventata un membro a pieno titolo dell’Agenzia Spaziale Europea e abbiamo stanziato molti fondi per questo scopo: in Slovenia ci sono aziende di eccellenza che potrebbero fare grandi progressi in questo settore. Ci stiamo collegando anche con l'Agenzia Spaziale Italiana, dove vediamo molte opportunità. Un altro settore è la logistica, che è estremamente importante, sappiamo tutti quanto siano fondamentali porti come Trieste e Capodistria, e anche il turismo è un ambito che può fare un grande passo avanti”.
Le parole di Han sono state apprezzate dall’assessore Bini, che ha sottolineato come quello di Han sia stato “un discorso pragmatico, dove abbiamo riflettuto e fatto degli approfondimenti per quanto riguarda le necessarie politiche economiche. L'Europa sta attraversando un momento di crisi significativa per quanto riguarda il settore dell’automotive ad esempio. C'è bisogno della riscrittura di nuove regole, di tutelare le imprese e i lavoratori dei nostri paesi, di un'Europa davvero unita: purtroppo, a oggi, abbiamo ancora dei segnali contrastanti, dove per determinate materie, come difesa, fiscalità, economia, non abbiamo ancora un’Europa unita. Ci sono dei paesi che vanno per la propria strada, e questo non fa bene all'Europa intera: bisogna correre per recuperare il terreno perso”.
Bini ha anche assicurato la volontà di collaborazione fra il governo della regione e la Slovenia. “Stiamo lavorando su diversi fronti – ha spiegato -, uno su tutti i GO!2025 che è ormai alle porte, ed è un'importante risultato di squadra tra Gorizia, Nova Gorica, la Repubblica slovena e la Regione Friuli Venezia Giulia, ma non solo. Parliamo anche del progetto transfrontaliero dell'idrogeno con cui Slovenia, Friuli Venezia Giulia e Croazia sono riusciti a portarsi a casa un piano da oltre di 25 milioni di euro, e delle collaborazioni per quanto riguarda il turismo. Si tratta di un rapporto consolidato, che si sta rafforzando e che mi auguro da qui ai prossimi anni si rafforzerà ulteriormente”. "Sono certo - ha concluso - che da questa sinergia nasceranno ancora grandi opportunità di crescita e sviluppo per il nostro tessuto produttivo e le imprese turistiche del territorio".
Alessandro Martegani