Anche il Friuli Venezia Giulia ha ospitato il “No Tax Day”, l’iniziativa nazionale voluta dalla Lega a poche ore dall’avvio del dibattito parlamentare sulla legge di bilancio in Italia.
Il Carroccio ha organizzato una serie di eventi in ogni regione, e in Friuli Venezia Giulia il popolo di Salvini si è ritrovato al centro congressi di Martignacco, nei pressi di Udine.
In sala esponenti del partito regionali e nazionali, ma soprattutto militanti e simpatizzanti che hanno ascoltato interventi di critica a tutto campo alla maggioranza e all’attuale legge di bilancio, con la richiesta di politiche fiscali che si basino sulla Flat Tax, sugli incentivi e sugli investimenti, sburocratizzazione, e anche sostegno alla famiglia e al lavoro.
Fra i più applauditi il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, che ha ribadito la linea della Lega basata sulla Flat tax. “Abbiamo organizzato in tutto il paese degli incontri informativi, non della manifestazioni di piazza, perché penso che sia giusto informare i nostri iscritti, e tutti i cittadini che hanno voglia di sapere, quali sono le proposte della Lega e come invece si stia comportando il governo rispetto a un aumento di tasse costante. Basta pensare a quanto ha fatto il governo attuale sulla Plastic Tax o sulle auto aziendali, cambiando idea in continuazione. Di fatto queste tasse le pagheranno i consumatori. È un governo che vuole colpire i cittadini per incamerare risorse, invece di aprire l'economia immettendo risorse pubbliche per favorire lo sviluppo e creare posti di lavoro".
"Noi, come abbiamo detto con chiarezza anche quando eravamo al governo vogliamo continuare a puntare sulla Flat Tax come avevamo già iniziato a fare per chi ha fino a 60000 euro con una tassa piatta al 15 per cento: vogliamo aumentare il numero di persone che possono usufruire di questa misura, che di fatto è un abbassamento della pressione fiscale e che ha funzionato molto bene in altri paesi. In Ungheria c’è un tasso di crescita che supera il 5 per cento e il paese continua ad attrarre investimenti. Creare lavoro con una legge è un'illusione, una menzogna: la verità è che lavoro si crea facendo sì che le imprese possano crescere, svilupparsi e offrire possibilità occupazionali come stiamo facendo anche in Friuli Venezia Giulia”.
“Aiutare le imprese ad assumere - aggiunge - vuol dire anche evitare di tener legato il lavoratore a un sussidio pubblico, che lo rende ricattabile dal governo di turno. Noi diamo una prospettiva di futuro, una prospettiva per investire sul proprio futuro, costruire una famiglia, avere una casa, poter fare la spesa tranquillamente. Si tratta fra l’altro di misure che spingono i consumi interni e sono utili alla crescita. Purtroppo invece al governo c'è chi ha una visione estremamente conservativa e conservatrice della cosa pubblica: invece di aiutare le imprese, si pensa ad ottenere consenso col sussidio, ma le misure sul lavoro e sulle imprese non possono servire per prendere voti, devono servire a dare una prospettiva, un respiro al paese”.
A favore di una politica fiscale che liberi le imprese e punti sul rilancio degli investimenti e dei consumi anche la sindaca di Monfalcone, Anna Maria Cisint, presente alla manifestazione: “L'Italia è un paese che ha una pressione fiscale elevatissima - spiega - e questo dissuade dall'investimento le imprese, e riduce la possibilità di spesa del privato cittadino. È una pressione fiscale che composita: arriva direttamente dallo Stato, ma anche dai comuni e dalle regioni: è fondamentale che si comprenda che non si deve agire sulla leva fiscale per ottenere le risorse, ma è necessario procedere con altre modalità. La riduzione della pressione fiscale consente ai cittadini di avere un margine per poter acquistare beni e servizi, rilanciando l’economia”.
“Noi a Monfalcone ad esempio - dice - siamo riusciti a contenere la parte di spesa corrente e abbiamo proceduto a rideterminare la pressione fiscale in riduzione per due milioni e due fra l'IMU la TARES e altre voci. Le possibilità ci sono, e quella di oggi è una giornata fondamentale, perché se il governo non procede a diminuire la pressione fiscale del cittadino, ma anche delle imprese, è evidente che il problema in prospettiva diventa sempre più ampio”.
Non sono mancati i riferimenti alla situazione politica nazionale: dopo l’accordo faticosamente raggiunto in maggioranza, Pd e 5 Stelle si preparano ad affrontare l’aula sulla legge di bilancio, e la Lega darà battaglia in Parlamento, ma guarda anche in generale alla situazione del paese, e alle prossime scadenze elettorali. “Le elezioni in Emilia Romagna potrebbero dare uno scossone a una maggioranza che credo si renda benissimo conto di non di non essere rappresentativa del paese – dice Fedriga -, ma penso che scossoni quotidiani arrivino dall'interno della maggioranza stessa: oggi la questione delle banche sta tenendo impegnate le componenti della maggioranza a litigare fra di loro, ma si è visto lo stesso sulla legge di stabilità, lo si sta vedendo su tutto” .
“Tutto questo non è che faccia male alla maggioranza, di cui, devo dire la verità, me ne importa poco, - aggiunge il presidente del Friuli Venezia Giulia -, ma il problema è che fa male al paese, perché c'è un governo che non è in grado di decidere. Io vorrei capire ad esempio qual è la mission, l’obiettivo di questa legge di stabilità per il paese. Non c'è nulla, è una legge semplicemente creata e costruita per far sopravvivere chi occupa le poltrone di governo, non c'è una visione di paese, non c'è un futuro per il paese, nulla che possa essere utile ai cittadini italiani. Per questo spero che ben presto si possa tornare al voto: poi i cittadini liberamente sceglieranno. All’Italia serve una maggioranza che abbia un programma e possa decidere: questa invece l'unica cosa che decide è di salvaguardare le poltrone di Di Maio, di Conte e dei vari esponenti del Pd che sono al governo”.
Anche per la sindaca di Monfalcone è evidente il consenso di cui gode la Lega nel Paese, anche senza bisogno delle elezioni in Emilia Romagna: “Il sentimento del paese mi sembra sia molto chiaro ed evidente, ed emerge in ogni occasione. Credo che le elezioni in Emilia-Romagna siano importantissime, ma non ci possono essere equivoci su ciò che gli italiani vogliono”. “L’attuale governo non poteva fare di peggio ad esempio per il settore delle piccole e medie imprese, che rappresentano il tessuto della nostra imprenditoria: nel commercio ad esempio, un settore veramente in grave difficoltà, c’è stato veramente poco rispetto da parte del governo. Per noi l'attenzione verso il commercio significa riuscire a incentivare le aperture, oggi sono sempre di meno e sono aumentate le chiusure. Attenzione verso la piccola e media impresa significa anche riuscire a creare le condizioni per consentire gli imprenditori di continuare a investire, e si fa con la riduzione della pressione fiscale, ma anche con la sburocratizzazione.”
Alessandro Martegani