Non c’è pace per le minoranze linguistiche del Friuli Venezia Giulia. Quelle che sembravano tutele garantite da leggi nazionali e regionali, con la nuova Lega paiono paradossalmente messe in discussione.
Ultimo in ordine di tempo il disegno di legge 68 che aggiorna la normativa riguardante le minoranze linguistiche in FVG. Un'iniziativa che il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Morettuzzo ha definito senza mezzi termini un vero e proprio affronto.
“Se è vero che con le minoranze tedesca e slovena la Regione ha portato avanti un percorso corretto", spiega Morettuzzo, "imbastendo, soprattutto con gli sloveni un confronto proficuo, con la formazione di una consulta composta dalle associazioni slovene, che ha dato vita in pratica ad una legge di manutenzione del quadro esistente. La stessa cosa non è stata, invece, fatta con la minoranza friulana, ignorando totalmente il dibattito con il mondo dell’associazionismo e delle realtà che tutelano la lingua friulana da decenni sul nostro territorio, incidendo in modo pesante sulle modalità attraverso le quali si finanzia questo tipo di associazioni. Fino ad ora, infatti, c’erano alcune associazioni alle quali era riconosciuto una continuità di finanziamento seppur minimo su determinati tipi di iniziative che oggi, invece, dovranno sperare nella possibilità di partecipare a dei bandi per ottenere dei finanziamenti per portare avanti le proprie iniziative”.
Tra queste anche realtà storiche come il periodico in lingua friulana “La Patrie dal Friűl”, fondato dal lontano 1946, che rappresenta un baluardo della friulanità e che quindi dovrebbe secondo Morettuzzo essere tutelato stabilmente.
“Credo che questo sia stato solo uno dei tanti passaggi sbagliati", spiega il consigliere, "di tutta una serie di altre iniziative errate, come ad esempio quella di affidare la tutela della lingua friulana all’Arlef, invece che lasciarla alla Direzione regionale, passando a questo ente ad esempio il compito di produrre materiale didattico senza averne di fatto le competenze specifiche”.
La Lega, secondo il Patto per l’Autonomia, ha dimostrato così chiaramente la sua nuova natura di partito sovranista e nazionalista.
“La Lega ormai ha completato la sua trasformazione da partito nato per interpretare delle istanze dei territori ad un partito di destra radicale e nazionalista, che non ha nulla a che fare con i temi dell’autonomia", dice senza mezze parole Morettuzzo, "noi del resto abbiamo già denunciato questo cambiamento di attegiamento durante la discussione che c'è stata in Consiglio regionale sulla nostra proposta di esprimere solidarietà al popolo catalano. Quel giorno la Lega ha votato a favore, senza, però, prendere la parola perchè d'altronde al suo interno esiste ormai una dicotomia su molte questioni, visto che nel caso specifico in Europa la Lega è alleata con Vox, ossia con i nazionalisti postfranchisti spagnoli schierati contro i catalani e le loro istanze, mentre in FVG la stessa Lega ha votato per una mozione a favore della Catalogna. Allo stesso modo ormai la Lega sembra agire anche per quanto riguarda la difesa delle minoranze linguistiche. Un tempo la Lega, infatti, si sarebbe spesa a favore di una minoranza linguistica senza titubanze, mentre ora quello stesso partito per mano del suo assessore regionale Roberti è intervenuto in modo pesante sulla tutela della minoranza friulana. C’è qualcosa che non funziona".
“Hanno umiliato un'intera comunità, che è maggioritaria in regione e che non ha potuto, così, vedere difese le sue istanze", aggiunge Moretuzzo; che incalzato sul tema dei bandi, la cui cancellazione era stata un cavallo di battaglia della Lega durante la campagna elettorale per le regionali, ritiene si sia perso una importante opportunità "perché la cancellazione dei bandi avrebbe significato che la politica si sarebbe presa finalmente la responsabilità di decidere, mentre si è chiamata nuovamente fuori dal dire che ci sono alcuni percorsi ed alcune realtà che vanno finanziate a prescindere per la loro importanza". D'altronde in molti aleggia il sospetto che un sistema del genere vada bene perchè così si ha "la possibilità di colpire qualcuno che magari non è proprio simpatico alla maggioranza regionale, escludendolo dai finanziamenti".
E per quanto riguarda la proposta legge dei due leghisti Bazzarro e Bianche che vorrebbero rivedere la legge 482/1999 che garantisce il rispetto dei diritti delle dodici minoranze linguistiche riconosciute sul territorio nazionale estendendola ad altri soggetti cosa ne pensa il capogruppo del Movimento per l'autonomia?
"Se l’interesse è depotenziare il riconoscimento delle identità linguistiche a livello nazionale non siamo d’accordo; se invece si vuole mettere mano a questa norma per dire che dopo venti anni ci sono stati dei cambiamenti importanti da reinterpretare a livello normativo allora possiamo essere a favore. Dipende da come si vuole procedere; ma se lo scenario è quello che abbiamo visto in Friuli Venezia Giulia, dalla Lega attuale possiamo aspettarci poco di buono”.
“Noi comunque continueremo a lavorare", assicura Morettuzzo, "per tenere alta l’attenzione su questi temi. Questo dicembre, ad esempio, si festeggeranno i venti anni proprio della legge 482, che rappresenta una pietra miliare del riconoscimento delle minoranze linguistiche in Italia, in particolar modo dei friulani; e quindi nonostante la giunta regionale abbia scelto di affidare le celebrazioni di questa anniversario esclusivamente alla minoranza slovena (con la quale sottolinea esiste una buona collaborazione), escludendo di fatto da questo evento le altre due minoranze, quella friulana e quella tedesca, noi lavoreremo per far sì che il dibattito continui e coinvolga tutti quanti a trecentosessanta gradi ”.
Barbara Costamagna