Il taglio dei parlamentari appena approvato in via definitiva dalla Camera farà risparmiare fondi allo stato, ma rischia di costare caro al Friuli Venezia Giulia in termini di rappresentanza.
I parlamentari eletti nella regione secondo le prime stime passano infatti da 20 a 12: i deputati passano da 13 a 8, e i senatori da 7 a 4.
È ancora presto per fare delle previsioni, le circoscrizioni devono ancora essere ridisegnate, ma le preoccupazioni maggiori riguardano i rappresentanti della minoranza slovena, come ci conferma Igor Gabrovec, consigliere regionale e membro dell’ufficio di presidenza del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia. “Questo taglio – ha detto - ci preoccupa non poco: l'abbiamo detto in tutte le fasi parlamentari e quando abbiamo avuto la possibilità di essere sentiti. La legge di tutela della minoranza slovena del 2001 prevedeva esplicitamente dei meccanismi agevolativi che garantissero una via privilegiata per eleggere un senatore e un deputato al parlamento di Roma, ma così non è stato. Tutte le leggi elettorali che si sono succedute in questi 20 anni non hanno mai previsto alcun meccanismo veramente agevolativo”.
“Ad oggi – aggiunge - il parlamentare veniva garantito grazie alla buona volontà del partito, il Partito Comunista un tempo. il Pd fino ad oggi, ma ora i numeri parlamentari si sono ridotti fortemente in Friuli Venezia Giulia e il rischio è che venga a mancare la sensibilità che c'era fino ad ora. Nella nuova legge elettorale - conclude – dovrà essere previsto un meccanismo che permetta, a una minoranza linguistica tutelata e garantita come quella slovena, di eleggere un proprio rappresentante in modo autonomo e possibilmente anche libero dagli schieramenti politici”.
Le speranze della comunità slovena in Italia, che aveva già espresso serie riserve sul provvedimento che ha ridotto la rappresentanza in Parlamento, sono quindi rivolte alla legge elettorale: fra gli impegni presi dai 5 Stelle per il via libera alla riduzione dei parlamentari da parte del Pd, c’era infatti anche la riforma della legge voto, che potrebbe prevedere meccanismi per garantire un rappresentante della minoranza linguistica in Parlamento.
Alessandro Martegani