Foto: Martegani
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Si chiama “Bilancio Partecipativo”, e consiste nel riservare una parte più o meno cospicua di risorse comunali a progetti che vengono creati, presentati, e approvati, anche grazie alle idee e alla partecipazione dei cittadini.
A pochi giorni dall’avvio della maratona consiliare sul bilancio, una delibera che propone un nuovo regolamento sul bilancio partecipativo sarà presentata in Consiglio Comunale da Adesso Trieste, gruppo di opposizione che ha puntato fin dall’inizio ad ampliare le possibilità di partecipazione dei cittadini, sia attraverso le circoscrizioni, sia direttamente.
Non si tratta però, ha sottolineato il capogruppo Riccardo Laterza, di un’idea portata avanti solo da Adesso Trieste: “Anche nel programma presentato dal Sindaco Dipiazza nel 2021 – ha detto – si parlava chiaramente di bilancio partecipativo, affermando che ci sono le condizioni per avvicinare la cittadinanza alle attività pubblico istituzionali”.

Foto: Martegani
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“Pensiamo – ha detto – che la partecipazione sia una risorsa e non un ostacolo, e che sia giunto il momento di avvicinare la cittadinanza alle istituzioni, per supportare la costruzione di nuovi legami di collaborazione, redistribuire le risorse e il potere alle persone”.
Nei prossimi giorni Adesso Trieste depositerà una delibera per istituire un nuovo regolamento di bilancio partecipativo, e avere uno strumento di coinvolgimento della cittadinanza nell’uso dei fondi pubblici e nella distribuzione delle risorse.
Il meccanismo, illustrato dalla consigliera Giorgia Kakovic, prevede di allargare la partecipazione, oltre agli elettori residenti, anche ai sedicenni, ai non residenti con interessi prevalenti in città, e agli stranieri residenti o comunque che svolgano la principale attività a Trieste. I cittadini saranno coinvolti nella progettazione dalle proposte fino all’avvio della realizzazione, con un iter che non dovrà superare i sei mesi. A questi progetti sarebbe destinata una piccola parte del bilancio, che consentirebbe comunque di fare molte cose richieste dai cittadini e dai rioni.
“In questo modo – ha spiegato Laterza – si riuscirebbe anche a ribilanciare la distribuzione delle risorse”, visto che attualmente si spendono più di 2000 euro pro capite in alcune circoscrizioni centrali, mentre in altre, come a San Giacomo o nelle periferie, la spesa supera di poco i 300 euro pro capite”.

Alessandro Martegani