Fototrappole, respingimenti immediati, un aumento delle forze di polizia: sono le proposte sostenute dal Sindacato autonomo di polizia, che nel pomeriggio ha organizzato un incontro dedicato alla Rotta balcanica.
Il timore sullo sfondo è che il passaggio da est via terra possa vedere un aumento dei flussi o addirittura diventare prevalente rispetto alle traversate nel canale di Sicilia. Come sottolineato sia dal governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, sia dagli esponenti del SAP, Luigi Tonelli e Lorenzo Tamaro, sia dal sottosegretario agli interni Nicola Molteni, i numeri sono in aumento e al momento non ci sono gli uomini e le donne della polizia necessari per il contrasto perché, hanno aggiunto i rappresentanti del SAP, non si è investito in sicurezza negli anni passati.
Fedriga difeso la filosofia di lotta all’immigrazione clandestina del governo di centro destra, a partire dai respingimenti immediati che, ha detto, “devono riprendere grazie alla collaborazione con i paesi che si trovano lungo al Rotta balcanica, a partire dalla Slovenia”.
Fedriga ha anche criticato chi sostiene un’accoglienza generalizzata “per motivi ideologici”, ha detto, senza distinguere “fra gli immigrati che giungono in Italia seguendo le regole e chi invece non rispetta le leggi del paese in cui arriva”. Anche chi si oppone ai CPR, i Centri di permanenza per il rimpatrio, ha aggiunto, “non considera che gran parte di coloro che si trovano in queste strutture hanno dei precedenti, anche per reati molto gravi”.
Stessa posizione sulle telecamere piazzate lungo il confine, come ha confermato l’assessore regionale alla sicurezza Pierpaolo Roberti. “Penso che le polemiche siano assolutamente strumentali – ha detto -: le fototrappole sono nient'altro che degli strumenti, strumenti che peraltro vengono già utilizzati da tanti corpi di polizia locale e dalle altre forze dell'ordine su tantissimi fronti. Penso per esempio al tema ambientale: le fototrappole vengono utilizzate abitualmente per andare ad individuare quei cittadini che in modo poco rispettoso lasciano l'immondizia fuori dai bidoni delle immondizie. È uno strumento, e può essere utilizzato in vari modi. Quello che ha deciso di fare l'amministrazione regionale, non avendo competenze dirette in tema di immigrazione, - ha aggiunto - è fornire a proprie spese uno strumento che in questo momento non era in possesso delle forze dell'ordine presenti sul territorio, e lo facciamo perché pensiamo che tutti gli sforzi che tutte le istituzioni possono mettere in campo per limitare e arginare un fenomeno che è così impattante per la popolazione, come quello della rotta balcanica e dell'immigrazione irregolare, devono essere messi in campo. Oltretutto c'è stata una richiesta da parte delle varie forze dell'ordine, perché noi abbiamo dato queste fotocamere come capofila al Comune di Trieste, ma due questure, quella di Trieste e Gorizia e le altre forze dell'ordine ne hanno fatto richiesta, e sono sicuro che ne faranno buoni uso”.
E mentre Roberti e Fedriga si confrontavano con la polizia sulla Rotta Balcanica e sulle misure di sicurezza, nel corso di un evento quasi in contemporanea a Trieste l’avversario di Fedriga, il candidato di centro sinistra e 5 Stelle Massimo Moretuzzo, ha incontrato i rappresentanti del mondo scientifico e della ricerca a Trieste. Moretuzzo ha ascoltato le proposte di ricercatori, docenti, operatori delle molte istituzioni scientifiche della città, che hanno chiesto soprattutto una maggior comunicazione e collaborazione, sia fra la politica e il mondo della ricerca, sia fra i cittadini e chi si occupa di scienza, un settore, hanno sottolineato, che non è chiuso ma porta benessere all’intera comunità.
Alessandro Martegani