Foto: Ministrstvo za notranje zadeve/X
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Non ci sono novità significative sull’introduzione di pattugliamenti misti trilaterali, questi lo era stato ipotizzato in precedenza potrebbero rappresentare una valida alternativa ai controlli alle frontiere interne effettuati da Italia e Slovenia e andrebbero ad aiutare a controllare la frontiera esterna di Schengen in Croazia.

A Gorizia i tre Ministri si sono dati appuntamento in seguito al trilaterale svoltosi a Brdo e prima a Trieste e Pinguente. Il vertice rientra sempre nel quadro dei contatti che i tre hanno deciso di allacciare sul tema dei confini e dell’immigrazione clandestina. Al centro della discussione quanto sta accadendo lungo la rotta migratoria dei Balcani occidentali, dei controlli alle frontiere interne e della cooperazione nella prevenzione della migrazione irregolare. Ricordiamo che l'Italia ha reintrodotto i controlli interni al confine con la Slovenia nell'ottobre dello scorso anno e li ha estesi per altri sei mesi alla fine di maggio, la Slovenia ha fatto lo stesso ai confini con la Croazia e l'Ungheria.

La Slovenia è pronta a partecipare a questi pattugliamenti, ha spiegato il ministro degli interni Poklukar dicendosi fiducioso sulla loro operatività a breve. “I transfrontalieri come il trasporto non verrà penalizzato dai controlli in atto” ha detto Poklukar rassicurando che con l’inizio della stagione turistica verrà fatto il massimo per non gravare eccessivamente sulle persone di transito. Bisognerà trovare invece una soluzione a livello Ue sulla politica del rilascio dei visti che facilita l’accesso a persone di paesi terzi. Il Ministro sloveno dicendosi soddisfatto dell’adesione italiana al gruppo operativo “zebra” che coinvolge pure Germania, Bosnia e Romania, ha spiegato che rispetto all’anno scorso è stato segnalato un incremento del 10 per cento in più di ingressi legali, sono stati complessivamente 18 mila 500, mentre 300 i malviventi che operano nel traffico di esseri umani ad essere arrestati. 1800 invece le persone respinte da ottobre.

Il Ministro Italiano Piantedosi ha ribadito l’importanza nell’investire su una governance transfrontaliera che sta portando ad un dialogo regola e proficuo e all’intensificazione della collaborazione tra le polizie coinvolte. Dicendosi confortato dai dati e dal fatto che non è stata compromessa la libera circolazione dei cittadini, Piantedosi ha rilevato che in base agli ultimi dati le persone controllate sono state 422 mila e 244, 1800 gli irregolari rintracciati e respinti e 190 le persone messe in stato di fermo “Il formato regionale del problema della rotta balcanica è un formato che si rivela proficuo” ha detto Piantedosi il quale ha avanzato di estendere il confronto con altri paesi della regione in chiave bilaterale, quelli coinvolti nella rotta balcanica. A Sarajevo è operativo un ufficio del Ministero degli interni per lotta al traffico della tratta di essere umani sulla rotta balcanica, ha detto.
“La ripresa della libera circolazione è l’obiettivo a cui miriamo e speriamo che accompagni l’evento di Nova Gorica-Gorizia 2025, capitale europea della cultura” ha detto il Ministro italiano.

Il Ministro croato Božinović con l’avvicinarsi del picco della stagione ha detto che le code saranno inevitabili, i controlli verranno portati avanti in modo mirato, ma il congestionamento stradale visto il gran numero di turisti in Croazia è inevitabile. “Ma la collaborazione sta dando i suoi frutti, lo dimostrano le molteplici riunioni operative, gli ingressi in Europa devono avvenire attraverso canali accertati e non illegalmente” ha spiegato il Ministro croato precisando che l’obiettivo è quello di garantire la libertà del movimento dei cittadini europei.

Dionizij Botter