"Oggi due cittadini del Territorio Libero di Trieste hanno subìto l'ennesimo attacco da parte delle forze occupatrici, nella fattispecie la Guardia di Finanza".
È una delle frasi a commento dell'episodio che ha nuovamente coinvolto David Danev, commerciante di Trieste con un esercizio anche a Capodistria, appartenente alla comunità slovena del capoluogo giuliano sostenitore del ritorno al Territorio Libero di Trieste.
Alcuni mesi fa Danev era stato portato in questura perché non aveva voluto consegnare i documenti a dei vigili, assistiti poi da poliziotti, senza l'intervento di un interprete che comunicasse con lui in sloveno, come prevede la legge di tutela della minoranza slovena in Italia. Lo scorso giugno aveva anche ricevuto dall'Associazione degli ex combattenti di Capodistria una targa d'argento per l'impegno per il riconoscimento della lingua slovena.
Nel nuovo capitolo della contrapposizione con le forze dell'ordine italiane, Danev è però andato oltre: dopo essersi rifiutato di consegnare i documenti a dei funzionari della Guardia di Finanza che si erano presentati nel suo negozio di Trieste, Danev è stato fatto salire su una macchina delle Fiamme gialle, portato in caserma, e trattenuto per qualche ora. Dopo l'identificazione è stato rilasciato.
Danev non ha voluto nemmeno firmare i verbali, non riconoscendo né le leggi della Repubblica, compresa la legge di tutela, né l'autorità delle Fiamme Gialle, considerate delle forze di "occupazione" del Territorio Libero di Trieste creato dal trattato di Parigi.
Il tutto è stato documentato e pubblicato in diretta su Facebook dallo stesso Danev, che ripreso la vicenda con il telefono e ha commentato quello che gli stava accadendo.
Alessandro Martegani