Foto:Martegani
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Anche a Trieste si è svolta una manifestazione in occasione del 25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne.
Oltre alle iniziative di divulgazione e sensibilizzazione nelle scuole e con la cittadinanza, in serata è stato organizzato un corteo dall’associazione NonUnaDiMeno, che si batte per i diritti e contro la violenza sulle donne. Più di 500 persone, molte con in faccia il segno rosso simbolo della lotta alla violenza sulle donne, si sono ritrovate in piazza Ponterosso per poi raggiugere piazza della Borsa, percorrere le Rive di fronte a piazza Unità e concludere in piazza Hortis il corteo, scortato da un imponente servizio di sicurezza, probabilmente eccessivo visto il tenore della manifestazione, che non faceva presagire la possibilità d’incidenti o azioni violente.

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Alla base della manifestazione soprattutto un concetto: il patriarcato, la mentalità patriarcale, è tutt’altro che finita in Italia, (i femminicidi sulle penisola sono stati 104 dall’inizio dell’anno), nonostante le recenti parole del ministro dell’istruzione, Giuseppa Valditara, che, proprio nel corso della presentazione della Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin, giovane uccisa lo scorso anno dal fidanzato, aveva affermato che in Italia il concetto di patriarcato è superato, addebitando fra l’altro all’aumento degli immigrati sulla penisola la crescita delle denunce per violenza sessuale.
Proprio Valditara è stato protagonista di molti slogan, che invece ribadivano come il patriarcato, e il concetto che le donne sono degli oggetti a disposizione degli uomini, siano tutt’altro che superati. “Valditara – è stato detto – fa propaganda sui nostri corpi e attizza l’odio razziale”.

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Chi commette atti di violenza e uccide, è stato detto negli interventi, non è un mostro, ma un normalissimo uomo italiano educato in una società patriarcale. “Siamo stanche – ha urlato una ragazza nel microfono guidando la manifestazione – di doverci difendere, di sentirci dire che il problema non c’è più: non devono essere le vittime a doversi vergognare, ma chi commette atti di violenza e chi li giustifica”.
Poche ore prima era stato il Questore di Trieste Pietro Ostuni, a fare il punto della situazione sul territorio di Trieste in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne. Nel 2024, sul territorio del capoluogo giuliano, ha detto il Questore, gli ammonimenti verso autori di violenza sulle donne sono aumentati rispetto al 2023, passando da 28 agli attuali 48. “L’incremento delle denunce da parte delle donne vittime di violenza – ha aggiunto - va letto però anche nell'ottica dalla maggiore consapevolezza che si può uscire da questo vortice".
Gli autori di violenza, ha sottolineato, appartengono a tutte le fasce sociali, dai minorenni fino agli ultra 70enni, ma la fascia d'età maggiormente coinvolta è quella che va dai 25 ai 50 anni: almeno nel 50 per cento dei casi la violenza avviene davanti a minori.

Alessandro Martegani