Consiglio comunale quasi al gran completo a Trieste in occasione della prima seduta del 2025, ma l’avvio dei lavori non è stato propriamente carico di energia. Nonostante fosse passato un mese dall’ultima seduta, la prima parte, dedicata alle domande di attualità, si è risolta nel giro di pochi minuti a causa dell’assenza, per impegni istituzionali, degli assessori competenti.
Dopo una pausa, l’aula ha quindi approvato alcune delibere ed è passata agli ordini del giorno sul bilancio, ma il clima è stato lo stesso del 2024, con l’opposizione impegnata a presentare atti che vengono sistematicamente respinti dal centrodestra senza repliche.
È stato il caso, ad esempio, dell’ordine del giorno al bilancio (in discussione ce n’erano più di 50, per la stragrande maggioranza depositati dall’opposizione) proposto da Riccardo Laterza di Adesso Trieste, che impegnava il Comune a partecipare alla realizzazione di un’area verde in Strada vecchia dell’Istria, progetto che avrebbe dovuto esser concluso entro il 2024, ma che è fermo per la mancanza di 600 mila euro. L’ordine del giorno è stato respinto però dalla maggioranza senza repliche.
Nulla da fare anche per la proposta sugli affitti brevi, che proponeva alla Giunta di adeguare il regolamento della Polizia locale per definire un divieto chiaro e prevedere la possibilità di rimozione delle “key box”, le piccole cassette a combinazione collocate all’esterno delle case vacanza, ormai molto diffuse anche a Trieste, dove i proprietari lasciano le chiavi per gli ospiti, ma che “occupano indebitamente uno spazio pubblico”. La proposta ha stimolato la discussione, ma alla fine il centro destra, pur senza contrarietà esplicite, ha votato comunque contro, “salvando”, perlomeno per ora, le key box, che non possono più essere utilizzate per consegnare le chiavi ai clienti delle case vacanza, ma che per ora non saranno rimosse d’autorità dai vigili.
Sempre Adesso Trieste ha poi proposto un ordine del giorno che avrebbe impegnato la Giunta ad adeguare gli stipendi dei dipendenti che lavorano nelle portinerie degli edifici comunali, così come è già stato deciso per gli appalti dei servizi museali, ma anche in questo caso non c’è stato dialogo con il centrodestra.
In aula è poi finalmente giunto il tema dell’asilo di Roiano, che il comune vorrebbe affidare in gestione a privati dopo averlo ristrutturato, una strada che aveva sollevato molte critiche anche all’interno della stessa maggioranza. Giorgia Kakovic di Adesso Trieste ha chiesto che l’asilo venga inserito nella rete degli asili pubblici, una richiesta respinta, ma questa volta con un confronto interno alla maggioranza, confermando i dubbi sull’affidamento ai privati dell’asilo.
Bocciato anche l'ordine del giorno della consigliera Rosanna Pucci del Pd in cui veniva chiesto un finanziamento di 20 mila euro per supporti educativi extra scolastici per gli alunni diversamente abili.
Laterza ha poi toccato il tema dei trasporti, dopo la perdita dei fondi del PNRR per l’Ovovia Trieste Opicina, finanziata peraltro da ministro delle infrastrutture, chiedendo di valutare un progetto di realizzazione di una rete tranviaria, proposta che ha subito la stessa sorte di decine di altre, respinta senza discussioni.
Non tutte le proposte sono però state cassate: dopo un confronto con il centrodestra alcuni OdG, sono stati fatti propri dalla Giunta: fra questi la richiesta di valutare la creazione delle aree con il limite a 30 chilometri orari (alla luce dei dati di Bologna che non ha registrato vittime da quando ha istituito il limite nel centro città), tema a cui però lo stesso sindaco Dipiazza è sempre stato contrario.
Non è mancato un confronto con Ugo Rossi, di Insieme Liberi, movimento che raccoglie il consneso del movimento no vax, che ha polemizzato contro l'ordine del giorno del centro sinistra (poi respinto) che chiedeva misure di assistenza e integrazione ai migranti che giungono a Trieste lungo la rotta balcanica. Rossi ha fatto riferimento alle proposte di Trump e dell'AFD tedesco, chiedendo "polituche dure", venendo duramente criticato dal centro sinistra. e innescando una sertie d'interventi su un tema che è un nervo scoperto in città. "Un tema su cui non ci si può dividere", ha detto Alberto Pasino di Punto Franco, "è la pietà umana, e certi interventi fanno pensare che in quest'aula non ci sia pietà umana".
Alessandro Martegani