In vista delle prossime elezioni regionali del 2 e 3 aprile in Friuli-Venezia Giulia, Open FVG ha presentato la propria lista di candidati a Trieste ed il proprio programma. Particolare attenzione ai diritti di tutte le persone, con l'impegno a dare maggiore dignità alle lavoratrici, lavoratori ed alle loro famiglie. Importante anche il rispetto per la parità di genere e la promozione dei diritti civili.
Primaria anche la responsabilità ambientale, con la tutela della biodiversità. Infine, massimo impegno verso il tema della salute, in particolare per la tutela della sanità pubblica, della prevenzione e del mantenimento di una ospedalizzazione localizzata. In pratica, la parola d'ordine è "equità", come ci ha spiegato il capolista di Open FVG, Furio Honsell:
"Equità, ovviamente in salute in primo luogo, in modo tale che tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro disponibilità economiche, possano avere dei servizi in tempi ragionevoli. Quindi per abbattere le liste d'attesa e mantenere la qualità. Anche, diciamo, equità territoriale, perché non è possibile che in Regione ci siano delle zone, cosiddette zone interne, zone montane che non abbiano nemmeno la guardia medica o se è una persona anziana che deve andare a fare una visita, un'analisi, debba attraversare appunto tutta la regione. Poi equità, ovviamente, in termini di gestione di tutta l'innovazione: non è possibile ragionare in termini di contributi a pioggia, di contributi che appunto vadano indipendentemente da una misura del bisogno, noi abbiamo una misura del bisogno molto chiara che è l'ISEE. Equità anche a favore dell'abbattimento del diritto allo studio, delle tasse scolastiche e poi anche equità nei confronti delle generazioni future o qualunque ragionamento sull'ambiente, sulla sostenibilità, sulla difesa della biodiversità, sulla conservazione e sostenibilità... E' sempre un discorso di equità, perché altrimenti si scarica sulla generazione successiva un futuro assolutamente ingestibile. Anche nella gestione del denaro, non possiamo lasciare tutti i debiti del PNRR come sta facendo adesso Fedriga, che dopo aver dato distribuito soldi, essenzialmente per creare consenso, lascia poi che vengano tutti restituiti dalle generazioni future".
Quali sono le principali tematiche che Open FVG vuole portare nel programma di Moretuzzo, il candidato che anche voi sostenete nel tentativo di battere politicamente Fedriga?
“Uno di questi è proprio questo tema del ragionare di legare i contributi al bisogno delle persone. Poi il tema come già dicevo, di garantire un autentico diritto allo studio, perché è più difficile per delle famiglie che non vivono in città, dove ci sono delle università, poter mandare i loro figli all'università e comunque ricordiamo che anche le tasse scolastiche sono molto alte. Poi anche il tema del lavoro. Noi abbiamo, appunto, una situazione dove vi sono i cosiddetti "lavoratori poveri", persone che lavorano ma hanno contratti talmente con poche tutele che di fatto non riescono a dare una vita dignitosa alla loro famiglia. Contratti atipici, contratti intermittenti, contratti a chiamata, contratti precari; questo lo vediamo in tutti i contesti, basta andare a Monfalcone e vedere appunto i lavoratori, soprattutto quelli dei subappalti. C'è una mancanza di tutela soprattutto ai lavoratori immigrati, ma anche ad esempio dei lavoratori dello spettacolo dal vivo, che hanno necessità di continuità per le volte in cui non lavorano. Qui la proposta è quella di trovare un reddito di continuità. Abbiamo molto bisogno, in questo momento, di difficoltà, di persone che lavorano nell'ambito artistico e culturale.
Serve poi un'attenzione molto forte all'ambiente e soprattutto anche un certo rigore. Qui spesso si parlano di autonomia, che sembra sia la panacea, ma in realtà l'autonomia, quando, ad esempio qui si parla di regionalizzazione dell'ufficio scolastico, questo è pericolosissimo, perché alcune istituzioni devono essere statali, perché così si garantisce il diritto, altrimenti certe forme di autonomia sono solo la difesa di un privilegio. Bisogna soppesarla bene, sfruttarla bene. Una delle situazioni in ballo è la riforma degli enti locali. Abbiamo avuto l'esperienza Serracchiani, che aveva proposto le UTI, che avevano innumerevoli difetti, ma sono incommensurabilmente migliori di quello che abbiamo adesso che è il nulla. Cioè qui ogni singolo comune è solo, non riesce a progettare, non riesce a fare niente, non ha personale; può solo andare col cappello in mano dall'assessore regionale a farsi dare soldi che poi non riuscirà a spendere, perché di ragionamenti sovracomunali non ce ne sono. Quindi qui è importantissimo garantire e proporre una riforma autentica degli enti locali, che possa permettere di avere una prospettiva sovracomunale”.
Le chiedo un’ultima curiosità: negli ultimi anni la destra in Italia ed in regione è divenuta molto forte. C’è quindi la necessità di una crescita della sinistra, come pare testimoniare anche la recente elezione di Elly Schlein a segretaria del Partito Democratico, lei che sicuramente era la candidata più a sinistra…
“Infatti! Io più volte ho detto che non solo ho fatto opposizione alla destra ma ho fatto opposizione anche dentro l’opposizione in Consiglio regionale, che non aveva il coraggio di rivendicare i valori di sinistra. Per quello noi ce l’abbiamo nel nome: essere di sinistra è comunque un punto di riferimento dei valori, dei metodi, di storia, che non può essere dimenticato ed è un’autentica alternativa. Io non penso che Elly Schlein possa essere la causa di un cambiamento, per me lei è l’effetto di un cambiamento. Un cambiamento di cui tutti si rendono conto: c’è bisogno di sinistra e possiamo dirlo con coraggio!”.
Davide Fifaco