Foto: Martegani
Foto: Martegani

Più di mille eventi, milioni di visitatori attesi, e meno di due mesi al grande giorno. L’attesa è palpabile a Gorizia e Nova Gorica, per l’avvio dell’evento che prederà il via a metà febbraio, quella Capitale europea della cultura destinata a far conoscere l’area delle due città all’Europa e al mondo.

Foto: Martegani
Foto: Martegani

Il programma quasi definitivo delle attività di un anno di eventi culturali, e non solo, è stato presentato all’Auditorium della cultura friulana di Gorizia, alla presenza dei sindaci, Samo Turel e Rodolfo Ziberna e dell’assessore regionale Sebastiano Callari. “Tutto quello che stiamo facendo e faremo nel 2025 – ha detto Ziberna – è per il futuro: dopo il 2025 faremo parte di un circuito di cui prima a non facevamo parte, con vantaggi per tutti”. Anche Turel ha sottolineato come le due città stano lavorando assieme per sviluppare e far conoscere il territorio e invitato tutti a partecipare al programma. “Dopo aver vissuto in questi territori le peggiori pagine della storia europea – ha aggiunto Callari -, ma ora possiamo vivere una storia comune, ed è ancora più bello vivere questo clima attraverso la cultura e dimostrare a tutti che siamo uniti e dove vogliamo andare”.

Foto: Martegani
Foto: Martegani

Il programma, che realizza percorso iniziato nel 2016 con l’avvio delle procedure per la candidatura, supererà i mille eventi, non solo culturali, tutti legati dal filo rosso del dialogo, della convivenza di culture, e dello sviluppo comune, coerente con lo slogan “Go!Borderless”. Accanto a manifestazioni che hanno relazione diretta con il tema della Capitale della cultura, ci saranno anche convegni, e iniziative, oltre a manifestazioni d’intrattenimento e culinarie.
Fra i momenti segnalati, c’è naturalmente il fine settimana dell’inaugurazione, a partire dall’otto febbraio, con la cerimonia in piazza Transalpina e una parte artistica a Nova Gorica, oltre a una festa Senza Confini che coinvolgerà tutte le maggiori piazze fino a notte fonda, ma anche la marcia dell’amicizia il primo maggio, che riprende l’evento degli anni ’70, Gusti di Frontiera a settembre, e la cerimonia di chiusura a inizio dicembre, con l’accensione delle luminarie di Natale nelle due città contemporaneamente.

Tutto ormai è quasi pronto, anche se, come conferma la direttrice del GECT, Romina Kocina, la tensione in vista dell’avvio non manca: “Diciamo che sentiamo il peso di questo countdown molto vicino e quindi lo stress e l’ansia ci sono, però mi sento di dire che siamo sulla strada giusta. Stiamo definendo le ultime cose in vista dell’otto febbraio”.
“I visitatori – aggiunge parlando del programma - troveranno veramente un po’ di tutto. Spazieremo dagli eventi POP, che sono quelli più noti, di richiamo per il pubblico generale, ma avremo anche mostre importanti e convegni internazionali. Festival, come il Festival delle lingue minoritarie ad esempio, oltre ad avere anche quegli eventi tradizionali che si svolgono già durante l'anno, ma che hanno visto una rivisitazione in chiave più transfrontaliera, e in ogni caso meritevoli di essere vissuti nel 2025 come edizione speciale”.

Alessandro Martegani