È in Friuli Venezia Giulia da pochi giorni, e si sta già muovendo per comprendere il territorio e contribuire a migliorare la sicurezza della città.
46 anni, una carriera militare iniziata a soli 15 anni, laureato in Giurisprudenza, Scienze Politiche e Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna, il colonello Gianluca Migliozzi è da poco meno di una settimana il nuovo Comandante provinciale dei Carabinieri a Trieste. Ha alle spalle esperienze di comando a Bologna, Napoli e Gioia Tauro (una delle aree più complesse del Paese sotto il profilo della sicurezza, ha anche., ha detto, “piena di tanta brava gente con cui ho costruito rapporti umani di grade valore”), oltre missioni internazionali in Kosovo.
Per ora si sta guardando attorno, con l’intenzione di conoscere un territorio nuovo, e con caratteristiche precise, come la presenza di un confine, ma ha già incontrato le istituzioni locali che, ha detto incontrando i giornalisti, “sono convinto debbano collaborare, come fanno, per ottenere i migliori risultati”.
Migliozzi ha sottolineato quelle che sono le sue convinzioni, a partire dal fatto che l’Arma deve essere al servizio dei cittadini, e che il primo obiettivo deve essere quello della prevenzione piuttosto che della repressione, in particolare prestando attenzione alle categorie più deboli e a rischio, come i giovani e gli anziani. “L'attività repressiva deve essere l'ultima ratio: noi cercheremo di dare il nostro meglio soprattutto per quella che è l'attività preventiva e quindi facendo attenzione tutte le fasce deboli, alle persone anziane, per tentare di prevenire il fenomeno delle truffe agli anziani, e ai ragazzi. Cercheremo d’incontrare, in accordo con i dirigenti scolastici, i giovani all'interno delle scuole organizzando anche delle visite all'interno dei comandi, per far comprendere meglio quella che è la nostra attività istituzionale”. “Ho parlato anche con il vescovo e organizzeremo incontri anche con le parrocchie”.
“Sono molto contento – ha poi spiegato - di essere giunto a Trieste, perché è una città molto affascinante e ricca di storia: cercherò di approcciare a piccoli passi, sia dal punto di vista professionale sia personale, questa realtà che è veramente splendida.” “Cercheremo, come Arma di carabinieri, dare il nostro contributo nell'ambito della cabina di regia che è perfettamente coordinata dal Prefetto, che mi ha accolto in una maniera incredibile e mi ha fatto sentire subito a mio agio, sia lui sia tutte le altre istituzioni che ho incontrato in questi giorni. Ritengo che ogni territorio abbia le sue specificità, e quindi, con grande umiltà, cercheremo di approcciare le problematiche specifiche”.
Coordinamento e conoscenza del territorio, spiega, saranno fondamentali anche per gli aspetti che riguardano l’immigrazione e la presenza del confine con la Slovenia: “Ritengo che l'approccio debba essere un approccio serio. Per tentare di dare un contributo alla risoluzione dei problemi bisogna conoscerli e quindi vorrei prendermi un po’ di tempo per capire come poter approcciare al meglio questa situazione, insieme a tutti gli altri miei colleghi e agli altri enti”. Il nuovo comandante ha poi sottolineato importanza della collaborazione fra le forze di sicurezza d’Italia e Slovenia, che ha tutta l’intenzione di sostenere e sviluppare.
Alessandro Martegani