Mentre sale l’allerta del Viminale, dopo alcune prime avvisaglie nelle giornate precedenti e le proteste di oggi nelle principali città italiane, anche a Trieste questa sera il popolo del no al dpcm è sceso in piazza. Operatori dei vari settori toccati dalle chiusure ma anche semplici cittadini hanno deciso di rispondere all'appello circolato in queste ore via social e ritrovarsi a protestare conto il governo e le misure in vigore da oggi. Tra le loro richieste il pagamento della cassa integrazione ai dipendenti rimasti senza lavoro, e la possibilità per i titolari di diluire nel tempo il pagamento delle tasse, non essendoci ora liquidità.
Presenti tra i manifestanti anche i il Presidente del Fvg Massimiliano Fedriga, che ha invocato misure più eque e razionali per evitare un disastro non solo sanitario ma anche economico ed il sindaco Roberto Dipiazza che ha annunciato l'incontro che si terrà domani tra i sindaci di capoluogo di provincia ed il governatore per capire quali proposte di revisione del dpcm potrebbero essere portate avanti a Roma, non nascondendo l'intenzione di boicottare quelle che secondo lui potrebbero essere misure dannose per la tenuta economica e sociale della città.
In piazza anche il vicesindaco leghista Paolo Polidori che a manifestazione conclusa è intervenuto sui social oltre che per ribadire le critiche al governo anche per difendere la gran parte dei manifestanti pacifici della piazza. Al termine della protesta, infatti, subito dopo l’incontro degli organizzatori con le autorità, gruppi di giovani hanno lanciato fumogeni contro il palazzo della prefettura e contro le forze dell’ordine poste a suo presidio. Tra di essi alcuni volti noti dell’estrema destra locale e della curva “Furlan” che hanno intonato slogan e canti accompagnandoli con il saluto romano.
Barbara Costamagna (foto di Federico Monti)