Prima la firma sull’accordo tra le società ungherese e italiane sull’area portuale, poi le intese per la legalità, sulla riqualificazione del Porto Vecchio e sui controlli sulle rotte commerciali con l’oriente. Sono questi gli impegni principali della giornata triestina di Matteo Salvini.
Il vicepremier italiano è atteso nel Palazzo della Regione di Piazza Unità, e nell’antistante palazzo della Prefettura, per un vertice che giunge dopo giornate di alta tensione sui temi della sicurezza e dell’immigrazione in Friuli Venezia Giulia.
Proprio due giorni fa il Governatore della regione, Massimiliano Fedriga, aveva incontrato a Roma Salvini e il capo della Polizia Franco Gabrielli, chiedendo maggiori risorse e uomini per controllare i confini con la Slovenia. Dopo l’avvio delle pattuglie miste, Fedriga e Salvini hanno confermato di voler sigillare le frontiere con ogni mezzo, anche se l’idea del muro lungo più si 200 chilometri sembra già essere stata superata.
Anche per questo il tema dell’immigrazione rimane in primo piano: a Trieste Salvini presenzierà anche alla firma di un’intesa tra la Regione Friuli Venezia Giulia e le Prefetture di Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone, per la promozione e gestione dei rimpatri volontari assistiti.
L’arrivo di Matteo Salvini ha anche innescato la reazione di molte organizzazioni che si oppongono al giro di vite imposto dal vicepremier sui temi dell’immigrazione e sulle politiche sociali: sui balconi della città dovrebbero apparire gli striscioni che ormai accompagnano ogni iniziativa pubblica del vicepremier; manifestazioni delle reti antifasciste e antirazziste sono state annunciate nelle piazze principali della città e agli ex valichi di frontiera con la Slovenia.
Alessandro Martegani