Scuola, aggiornamento linguistico e informatico, problemi di personale all’ufficio centrale: sono stati i temi della riunione del Comitato istituzionale paritetico per i problemi della minoranza slovena in Italia.
Nel corso di lavori è stata presentata una relazione da parte dell’ufficio centrale per la lingua slovena sull’attività svolta su territorio, linguistica e organizzativa. Fra i temi toccati i corsi di formazione per consentire l’uso delle nuove tecnologie per le traduzioni. Attenzione andrà posta anche alle traduzioni dei termini giuridici, per uniformare la lingua in tutte le amministrazioni. Il Comitato ha poi sottolineato la carenza di personale nello stesso ufficio centrale per la lingua slovena, che attualmente più contare su un numero limitato d’interpreti, che peraltro devono ancora essere stabilizzati.
Fra le difficoltà, ha detto la presidente Ksenija Dobrila, c’è però anche quella relativa alla stessa legge di tutela, che risente ormai del tempo trascorso dalla promulgazione avvenuta nel 2001.
“Tra la teoria e la pratica c'è sempre una grossa differenza dal punto di vista normativo – spiega - : la legge è molto buona, ma riflette l'anno in cui è stata promulgata, il 2001. Ora siamo nel 2019 e sente gli anni. Dovrebbe essere attualizzata e oggi è emerso con grande forza proprio lo scostamento della legge per quanto riguarda l'istruzione in lingua slovena. Oggi il rappresentante della scuola slovena nel Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ci ha fatto un'analisi dettagliatissima della situazione della nostra istruzione, alla luce delle norme della legge di tutela: alcune cose sono ben realizzate ma ci sono anche tante difficoltà, soprattutto di tipo comunicativo con il sistema a scuola promosso dal ministero, che spesso non tiene spesso conto di realtà molto specifiche come la nostra scuola, che patisce norme che non sono fatte per dimensioni come le nostre”.
All’inizio della seduta la presidente aveva fra l’altro presentato le proprie dimissioni, in seguito all’elezione ai vertici dell’Skgz, l’organizzazione maggiormente rappresentativa della comunità slovena in Italia, che avrebbe potuto creare dei problemi di compatibilità, ma il comitato ha deciso di respingerle confermando la presidente in carica.
Alessandro Martegani