Il caso aveva sconvolto l’intero paese: tre ragazzi, che nel maggio scorso avevano raggiunto un isolotto al centro del fiume Natisone a Premariacco, in provincia di Udine, erano stati sopresi dalla piena e, nonostante gli sforzi per rimportarli a riva, erano stati prima isolati dall’acqua e poi trascinati a valle dalla furia del fiume in piena.
Solo dopo qualche giorno le ricerche hanno permesso di ritrovare i corpi senza vita dei tre giovani dispersi: due ragazze, Bianca Doros di 23 anni e Patrizia Cormos di 20 anni e Cristian Casian Molnar, 25 anni.
Le immagini dei tre ragazzi, prima disperati poi quasi rassegnati e abbracciati mentre l’acqua li circondava, avevano scioccato il paese, e per quel caso era stata anche aperta un’inchiesta a carico dei soccorritori, che si è chiusa, con la decisione dei magistrati di procedere per omicidio colposo: "I quattro operatori, mediante condotte colpose concorrenti, per imperizia, negligenza e imprudenza – si legge nelle conclusioni delal procura la Procura di Udine, che ha formalizzato l'atto di conclusione delle indagini nei confronti di tre vigili del fuoco di Udine e di un infermiere della Sala operativa sanitaria - hanno cagionato la morte dei tre ragazzi, sorpresi da una piena improvvisa, mentre si trovavano sul greto del fiume Natisone, che li ha trascinati e uccisi per annegamento".
Le indagini sono state svolte dai Carabinieri del nucleo investigativo di Udine e dalla sezione aerea di Bolzano della Guardia di Finanza e l'inchiesta si era concentrata sulle comunicazioni tra la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia e i Vigili del fuoco della sala operativa di Udine, per verificare il rispetto dei protocolli dopo le numerose e disperate chiamate di soccorso di una delle vittime.
Alessandro Martegani
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