Dopo le discussioni sulla statua dedicata a Gabriele D'Annunzio, a Trieste da qualche tempo si sta parlando di omaggiare un altro personaggio, che in questo caso non dovrebbe creare alcuna divisione, ovvero Josef Ludvig Franz Ressel.
Ressel fu una figura di spicco a Trieste, dove ebbe grande merito nel rimboschimento del Carso. A lui si devono inoltre una trentina di invenzioni tecniche, in primis quella dell'elica navale, oltre al riconoscimento di ben dieci brevetti.
Un personaggio illustre della storia del territorio, al quale già qualche anno fa, l'associazione Trieste Bella, insieme al Circolo Istria ed all'Associazione Italia-Austria, aveva pensato di onorare con una statua da collocare lungo le rive. Attualmente esiste un sentiero sul Carso che porta il nome di Ressel, che è stato ideato dal Corpo Forestale in modo da risultare particolarmente agibile ai diversamente abili, in particolare ai non vedenti, grazie a dei supporti audio.
Ma l'idea del monumento non è mai stata abbandonata, tanto che negli scorsi mesi è stata presentata una mozione in consiglio comunale che la Giunta ha fatto propria. L'idea inizialmente era partita dal consigliere della Lega della Prima Circoscrizione di Trieste, Simon Rožac, e successivamente presentata in commissione consiliare comunale dal consigliere regionale Giuseppe Ghersinich. Inoltre, in precedenza era stata anche già lanciata una petizione popolare affinché "la città sappia dare degno riconoscimento ad uno dei suoi migliori figli adottivi che portò, con opere di pace e sviluppo, fama al nome di Trieste", queste le motivazioni della raccolta di firme.
Del resto all'epoca l'amministrazione triestina fu davvero ingrata nei suoi confronti: quando morì, nel 1857, un comitato di cittadini raccolse dei fondi per erigerli una statua, ma il Comune non accettò ed attualmente questo monumento si trova di fronte al Politecnico di Vienna, mentre un altro monumento in suo onore è collocato a Lubiana, città in cui appunto morì, anche se le sue ceneri, in parte, riposano al cimitero di Sant'Anna del capoluogo giuliano.
Davide Fifaco