Il porto di Trieste non ci sta, e mentre gli uffici stanno preparando un ricorso contro la sentenza dell’Autorità anticorruzione che ha fatto decadere Zeno D'Agostino dalla carica di presidente dell'Autorità portuale dell’Adriatico orientale, il personale ha deciso di non attendere e protestare.
Un centinaio di dipendenti dell’Autorità portuale hanno creato un blocco davanti all'ingresso del Molo VII del porto di Trieste, impedendo ai camion di passare, per “contestare la sentenza dall’Anac” e, hanno detto, “difendere gli accordi presi in questi anni e 300 posti di lavoro”. “Resteremo qui – hanno aggiunto i lavoratori - fin quando Zeno D'Agostino non tornerà come presidente”.
La sentenza ha estromesso il miglior amministratore dello scalo degli ultimi decenni: per l’Anac il ruolo di presidente dell’Autorità portuale sarebbe stato “inconferibile” a causa del ruolo precedente di d'Agostino di presidente della Terminal Passeggeri, società che gestisce l'attività turistica e crocieristica a Trieste. La nomina al vertice della Port Authority sarebbe quindi annullata con effetto retroattivo, invalidando tutti gli atti firmati in questi anni in cui, sotto la guida di D’Agostino, il porto aveva visto uno sviluppo importante, sia in Europa, sia verso Oriente.

Lo stesso ormai ex presidente dell'Autorità portuale si è detto “basito” per la decisione dall’Anac, ringraziando i lavoratori del porto, definiti, “una famiglia”. D'Agostino ha confermato che “nei prossimi giorni sarà presentato un ricorso al Tar, chiedendo una sospensiva della decisione dall’Anac”, ma dal governo è giunta la frenata sul ricorso al Tar del Lazio. Il ministero delle infrastrutture ha invece già nominato un commissario, Mario Sommariva, attuale segretario generale del porto giuliano, una mossa che punta a evitare interruzioni dell'attività e la decadenza degli organismi dell'ente.

A sostegno del presidente si sono mosse tutte le istituzioni locali e tutte le forze politiche, e anche il governo, con i ministri dello sviluppo economico e delle infrastrutture, Stefano Patuanelli e Paola De Micheli, sta cercando una soluzione per non interrompere la gestione del porto da parte di Zeno D’Agostino, che in questi anni era riuscito nella non facile impresa di rilanciare lo scalo, e di mettere d’accordo tutte le componenti della città, dopo decenni di divisioni sulle sorti del porto.
I sindacati Cgil e Cisl hanno definito la sentenza “un danno enorme per il sistema portuale e della logistica e per l’economia di questa regione e non solo”. “Sotto la sua guida – hanno aggiunto - l’Authority è riuscita non solo a restituire una nuova centralità al porto di Trieste nel panorama internazionale, ma stava anche completando un vero progetto di sistema portuale regionale, in una logica di integrazione anche con il porto di Monfalcone”. Anche Assoporti ha manifestato la piena solidarietà e vicinanza a Zeno D’Agostino ed espresso “profonda preoccupazione per la continuità della gestione delle attività in corso in uno dei più importanti porti italiani”.
L'incertezza sul futuro del vertice dell'Autorità portuale di Trieste fra l’altro potrebbe avere contraccolpi anche sul futuro dell'Accordo di programma per la dismissione della Ferriera di Servola, che prevede ingenti finanziamenti pubblici che coinvolgono anche il Molo VII.

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO