
Nata a Venezia, cresciuta a Belluno, in polizia dal 1990 dopo la laurea in giurisprudenza, Lilia Fredella è il nuovo questore di Trieste. Fredella, che succede a Pietro Ostuni, ha ricoperto negli anni vari incarichi nelle Questure di Milano, Palermo, Venezia, lavorando anche all’estero per le Nazioni Unite.
È stata a capo, fra le altre cose, del Gabinetto regionale della Polizia scientifica della Lombardia, partecipando a indagini come quella sull’omicidio di Yara Gambirasio, la giovane uccisa in provincia di Bergamo nel 2011. Alla sua prima nomina a questore è stata assegnata a Belluno, nel 2019, poi nel 2022 il trasferimento alla Questura della Spezia. Dallo scorso maggio Fredella era direttore dell’Ufficio analisi coordinamento e documentazione a Roma.
Il nuovo Questore ha un legame con Trieste, città dove il padre aveva lavorato per 20 anni e in cui era rimasto a vivere, dove è nato suo fratello, e dove si recava spesso in vacanza. Ora invece, commenta, è un posto di lavoro. “Trieste una città meravigliosa, non c'è bisogno che lo dica io, e per me è stata per molti anni una città di casa, perché mio padre ha vissuto qui per più di vent'anni. Venivo a Trieste a trovare mio padre e godevo di tutte le bellezze di questo Golfo e di questa città: adesso devo tramutare una città di vacanza in città di lavoro, per cui qualunque informazione mi serve per sapere come devo lavorare e su cosa mi devo concentrare”.

Le donne questore non sono ancora molte in Italia, ma Fredella sottolinea come la cosa non rappresenti in alcun modo un problema: “Io ho avuto la fortuna, e citerò a mio padre, di essere stata cresciuta da un gentiluomo d'altri tempi, ma questa competizione uomo donna io non l'ho mai vissuta come una cosa diversa. Certo, magari a me interesserà sapere anche qualche cosa su cui magari un mio collega maschio potrebbe sorvolare, c’è una sensibilità in più, o meglio, un punto di vista un po' diverso. Diciamo che ci dobbiamo completare: è la completezza che ci dà la visione ampia delle cose”.
Riguardo la situazione in città il questore, che ha preso sevizio a nemmeno 24 da un omicidio che ha colpito tutta la comunità, sottolinea come in generale nel paese ci siano stati “grandi mutamenti, prima di tutto tecnologici e di conseguenza anche sociali; poi ci sono dei mutamenti che riguardano dei fenomeni che soprattutto una città come Trieste non può ignorare, come le migrazioni, che comportano dei cambiamenti in tutte le altre città italiane.

Certamente Trieste non può fare eccezione, ma riguardo il recente omicidio, anche se io non seguo le indagini, mi pare che nasca in un contesto non legato all’attualità”.
Fra gli impegni, ha detto, ci sarà sicuramente la massima attenzione ai temi delle migrazioni e dei confini, ma anche ai problemi legati alle nuove tecnologie, come gli abusi legati ai social e alla rete, che colpiscono i giovani, ma non solo, e il crescente fenomeno delle truffe, on line e tradizionali, subite soprattutto dagli anziani.
Si lavorerà anche sul contrasto e prevenzione alla violenza sulle donne: “In questi anni la cultura e il linguaggio, anche sui giornali, sono cambiati in meglio, ma manca ancora anche un passaggio culturale, che spetta alla scuola e alle famiglie, e la capacità di tutte le donne di percepire la violenza in alcuni atti che fino pochi anni fa erano purtroppo tollerati e non venivano segnalati”.
Alessandro Martegani