La campana realizzata per ricordare la tragedia di Arsia del 28 febbraio 1940, nella quale persero la vita 185 minatori, è arrivata quest’oggi in piazza Unità a Trieste, dove resterà per alcuni giorni per poi essere trasferita in Croazia ad Arsia, teatro del terribile disastro, che ancora oggi è considerato il più grave incidente che abbia interessato l’industria estrattiva italiana.
Nel corso della breve cerimonia è stata ricordata la figura del triestino Arrigo Grassi, il ventottenne meccanico di miniera, medaglia d'oro al valor civile, morto nelle gallerie invase dal gas letale dopo aver salvato dieci compagni in difficoltà.
"Non piangere, madre. Tuo figlio dorme il sonno dei giusti. Il lavoro volle l'estremo sacrificio. A te rivolgemmo l'ultimo pensiero". Sono queste, infatti, le parole impresse sulla campana che raggiungerà la località istriana grazie all’impegno anche della Comunità degli italiani “Giuseppina Martinuzzi” di Albona, in prima linea ormai da alcuni anni nel ricordare questo tragico evento.
Fusa nella Fonderia pontificia di Agnone, la campana “Alma Mater Dolorosa”, pesa oltre 200 chili e ha un diametro di 70 centimetri, ed è stata commissionata dal professor Michele Maddalena, in collaborazione con il Consolato regionale dei Maestri del Lavoro, per rendere omaggio non solo ai minatori di Arsia ma a tutte le persone che hanno perso la vita sul posto di lavoro ieri ed oggi.
Barbara Costamagna