L'edificio si trova nell'antico rione di Porta Isolana con mille anni di storia alle spalle che lo annovera tra gli edifici, non solo sacrali, più antichi e ben conservati di Capodistria. Un gioiello dell'arte romanica riportato ai fasti di un tempo grazie ad un lavoro di restauro durato 3 anni. Sono stati mantenuti gli elementi originali in pietra con l'aggiunta di elementi moderni, come il nuovo pavimento in cotto che ricopre quello originale, e il nuovo sistema di illuminazione, una struttura in legno a forma di aureola, che ne esalta gli interni.
La Rotonda dell'Assunta o del Beato Elia ha ricevuto la benedizione del vescovo monsiglior Jurij Bizjak, che ai nostri micorofni ribadisce "era un battistero, come sappiamo tutti. Il battistero serve sempre per trasformare i figli degli uomini in figli di Dio, ecco questo è semplicemente il battistero. Il mio augurio è che adesso sotto questo tetto rinnovato e anche il pavimento rinnovato, ognuno che sta sotto e che sta sopra questo suolo, diventi sempre più uomo e figlio di Dio. Veramente è un edificio che desta rispetto, desta tanta gioia perché è un edificio antichissimo e ricchissimo."
All'interno della rotonda, del diametro di 10 metri, che adesso sarà aperta al pubblico, si trova una pregevole lapide, in marmo proconnesio, del sesto secolo scoperta nel 2019 in Duomo, e inoltre il battistero accoglie 4 icone con i ritratti di dodici santi, beati e martiri capodistriani o legati alla città, la cui realizzazione è stata affidata all'iconografo monfalconese Paolo Orlando. "Abbiamo scelto una tipo di iconografia diciamo medievale, con figure molto semplici, le forme appiattite quasi bidimensionali, per significare non una rappresentazione illusoria ma una rappresentazione che aiutasse lo spettatore a percepire una presenza, quindi figure molto grandi, con fondo dorato, oro zecchino. L'idea era proprio questa di far si che chiunque entrasse nella rotonda di Sant'Elio potesse capire la misericordia di Dio" le parole di Orlando. (ld)