Primi passi concreti per il rinnovo della ferrovia istriana tra il confine con la Slovenia e Pola, inaugurata nel 1876 ai tempi dell' Austria-Ungheria. Verrà ricostruito il tratto tra Pinguente e San Pietro in Selve di 50 chilometri, il costo dei lavori da eseguire nell'arco di 3 anni si aggira sui 55 milioni di euro. La direzione delle Ferrovie dello Stato ha bandito la gara pubblica per la ricostruzione del tratto di 50 chilometri tra Pinguente e San Pietro in Selve, località nel cuore dell'Istria. In base alle previsioni, i lavori dovrebbero durare 3 anni dall'apertura del cantiere. Come precisato nel comunicato della direzione stessa, verranno collocate nuove rotaie e traversine, rinnovati gli scambi nelle stazioni nonché le aree in corrispondenza dei passaggi a livello nei quali verranno applicate le massime misure di sicurezza. Il costo dei lavori viene stimato intorno a 55 milioni di euro. Lungo il tratto incluso nel progetto ci sono 7 stazioni, per la precisione Pinguente, Rozzo, Lupogliano, Borutto, Cerreto, Pisino e appunto San Pietro in Selve nonché cinque fermate. Vale a dire Piana di Rozzo, Colmo, Novacchi, e due a Checchi. Su questo segmento ora si viaggia a 50 - 60 chilometri orari non di più, perché lo stato dei binari non lo permette, a ricostruzione ultimata invece si salirà a 80 orari come era una volta, quando la ferrovia era in perfetta efficienza. In una seconda fase verrà ricostruito anche il tratto tra San Pietro in Selve e Pola. Per l'intera lunghezza si contempla la possibilità di riattivare il trasporto merci che a suo tempo era per lo più in funzione del Cantiere navalmeccanico Scoglio Olivi di Pola, e il potenziamento di quello passeggeri ora limitato a 190.000 viaggiatori all'anno.
Valmer Cusma