Il nuovo ponte è già stato inaugurato ed è operativo, ma oggi è la giornata della commemorazione delle vittime del disastro di Genova.
Esattamente due anni fa, alle 11:36, crollava il Ponte Morandi: un disastro che provocò 43 vittime fra le persone che stavano transitando e fra alcuni addetti che stavano lavorando sotto la struttura, e 566 sfollati fra coloro che abitavano nelle case costruite vicino o addirittura sotto il viadotto.
Un cedimento strutturale, probabilmente a uno degli stralli, avrebbe innescato il crollo: quasi 250 metri di carreggiata e l’intero pilone numero 9 precipitarono per 40 metri. Un disastro che una relazione del Ministero delle infrastrutture ha addebitato alla mancata manutenzione e a problematiche strutturali già note da alcuni anni.
La situazione ha alimentato lo scontro fra il governo e Atlantia, la società che controlla autostrade per l’Italia, e che gestisce la maggior parte della rete autostradale italiana. Un confronto che si è nuovamente complicato, a due anni dal crollo.
Oggi però è il giorno del ricordo delle vittime, celebrate da una cerimonia che ha visto la presenza del premier Giuseppe Conte all’inaugurazione della "Radura della memoria", un'installazione realizzata sotto il nuovo ponte, con 43 alberi dedicati alle vittime, disposti lungo una pedana di legno circolare.
Conte ha sottolineato come una simile tragedia non debba ripetersi mai più, "Le nostre infrastrutture sono un bene pubblico prezioso - sottolinea -, non consentiremo più che il principio della sicurezza venga calpestato”. "Garantiamo l'impegno - ha aggiunto - di non lasciare Genova da sola e stiamo lavorando affinchè Genova possa rinascere"
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha diffuso un messaggio pubblicato da quotidiano di Genova, il Secolo XIX, ricordando l’incontro avuto con i familiari delle vittime in occasione dell’inaugurazione del nuovo viadotto, lo scorso 3 agosto, e “la loro giusta richiesta di verità e giustizia per i propri cari, inghiottiti dal crollo del Ponte, accompagnata dalla forte e sofferta esortazione che vengano in ogni modo evitati in futuro disastri simili con nuovi lutti e nuove vittime".
Mattarella ha invitato tutto il paese a "sviluppare e ricostruire una affidabile cultura della sicurezza, di adeguata manutenzione e del controllo che coinvolga e responsabilizzi imprese, enti pubblici, istituzioni locali e nazionali, università, mondo della ricerca".
Anche il premier Giuseppe
Alessandro Martegani