Si sono mossi regolarmente alle 15:00 i primi carri del Roma Pride, l'evento che celebra i diritti della comunità LGBT.
La manifestazione ha attraversato il cuore della Capitale, e ha visto la partecipazione di decine di migliaia di persone e ben 35 carri. Il percorso si snodava da piazza della Repubblica fino a via dei Fori Imperiali e piazza Madonna di Loreto: fra i partecipanti anche amministratori pubblici, leader politici e vip. Fra gli altri anche le cantanti Paola & Chiara, madrine della manifestazione. La loro canzone "Furore" è stata scelta come inno della manifestazione.
Proprio il carro su cui stavano sfilando le due cantanti è stato uno di quelli bloccati, e poi fatti ripartire dalla polizia, che ha fermato bloccato il carro del Muccassassina, all'altezza di Porta Maggiore. Fermati anche i carri delle ambasciate del Canada e del Regno Unito.
Presenti anche le bandiere di organizzazioni come l'Anpi, sindacati e movimenti politici.
Per il resto è stata la consueta manifestazione piena di colori, festa e musica, ma anche di temi come lotta all'omofobia e l'affermazione dei diritti civili della comunità LGBTQ, accanto ad attacchi anche feroci contro l'attuale Governo guidato da Giorgia Meloni, accusato di non essere attento se non addirittura di voler limitare i diritti della comunità, e contro la Regione Lazio che ha revocato il patrocinio alla manifestazione.
Il presidente della Regione, Francesco Rocca, aveva inizialmente concesso il patrocinio al Roma Pride, ma l'aveva ritirato dopo le proteste dall'associazione cattolica radicale Pro Vita & Famiglia, che aveva accusato l'evento di promuovere "comportamenti illegali" come la pratica del cosiddetto "utero in affitto", la maternità surrogata, vietata in Italia, e che il centro destra vorrebbe sancire come reato anche se praticata all'estero.
Una decisione contestata dagli organizzatori e dall'opposizione, e anche l'amministrazione comunale, a maggioranza di centro sinstra, ha confermato il sostegno al Roma Pride. Proprio alla vigilia della manifestazione il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, alla testa del corteo, ha trascritto i primi due atti di nascita esteri dei figli di due mamme.
Il Pride è stato celebrato con manifestazioni anche in altre nove città italiane: fra queste anche Pordenone, dove ci sono state polemiche per la decisione dell'amministrazione comunale di centro destra di non appoggiare l'evento.
Alessandro Martegani