
Le disposizioni introdotte con il “decreto Caivano” mirano a rafforzare la tutela dei minori nell’ambiente digitale, contrastando l’accesso a contenuti potenzialmente dannosi.
Le piattaforme coinvolte dovranno quindi adottare sistemi efficaci per accertare che gli utenti abbiano raggiunto la maggiore età. A partire dalla pubblicazione ufficiale della delibera, i soggetti interessati disporranno di un periodo di sei mesi per adeguarsi alle nuove regole. L'obiettivo primario è garantire un contesto online più sicuro per bambini e adolescenti, prevenendo esposizioni inadeguate e rischi connessi alla fruizione di contenuti inadatti.
Il sistema di verifica dell'età prevede l'intervento, per la fornitura della prova della maggiore età, di soggetti terzi indipendenti certificati, definendo un processo basato sui due passaggi, separati, della identificazione e autenticazione della persona, per ciascuna sessione di utilizzo del servizio regolamentato.
Nel caso di sistemi di verifica dell'età basati sull'uso di applicazioni i installati sui dispositivi, è messa a disposizione dell'utente una App per la generazione e la certificazione della "prova dell'età", fruibile per qualunque finalità che richieda una identificazione. L'utente può, quindi, effettuare l'identificazione e fornire la prova dell'età al sito web o piattaforma visitata direttamente utilizzando l'App installata sul proprio dispositivo.
Tale sistema - spiega Agcom - assicura un livello di sicurezza adeguato al rischio e il rispetto della minimizzazione dei dati personali raccolti. Il meccanismo di "doppio anonimato" non consente infatti ai fornitori di verifica dell'età di sapere per quale servizio viene emessa la prova dell'età. Allo stesso tempo, la prova fornita al sito web o alla piattaforma non contiene dati identificativi dell'utente.
Davide Fifaco