Il numero uno di Pechino era giunto all’aeroporto di Fiumicino ieri sera: il corteo presidenziale aveva raggiunto Roma scortato da un imponente servizio di sicurezza.
Questa mattina Xi, accompagnato dalla moglie, è stato ricevuto dal presidente Mattarella e dalla figlia Laura, nel cortile del Quirinale e gli sono stati tributati gli onori militari. Sul palazzo, accanto a quella italiana, era stata issata anche la bandiera cinese.
Con Mattarella, ha detto Xi al termine del colloquio, c'è stato un “incontro fruttuoso, con ampio consenso. La parte cinese vuole uno scambio commerciale a due sensi", ha aggiunto “e la Cina vuole lavorare con l'Italia per rilanciare lo spirito di equità, mutuo rispetto e giustizia”.
Anche Mattarella ha definito la futura "firma del Memorandum un segno dell'attenzione per una cornice ideale per imprese italiane e cinesi”.
Nel corso della giornata sono previsti anche incontri con le categorie economiche e con i presidenti di Senato e Camera, Alberti Casellati e Fico.
Il momento più atteso sarà però quello di domani mattina, quando Xi Jinping e Giuseppe Conte firmeranno un memorandum d’intesa che precede l’ingresso dell’Italia nella Belt & road Initiative, una serie d’impegni e accordi, in materia di trasporti, commercio e politiche fiscali, che farebbero dell’Italia un interlocutore privilegiato di Pechino in Europa, ma che continuano a suscitare reazioni per i timori legati all’ingerenza cinese degli affari interni ed europei, e alle garanzie sul controllo del debito, sulle comunicazioni e sui diritti dei lavoratori. Lo stesso Matteo Salvini si è smarcato, e non parteciperà alla cena di questa sera, gli Stati Uniti sono critici, e anche da Bruxelles continuano a giungere segnali negativi.
A difesa dell’accordo è però intervenuto Giuseppe Conte, assicurando che L'Italia garantirà la “sicurezza” e la “trasparenza” dei rapporti con la Cina.
Alessandro Martegani