Posticipare il coprifuoco. È una delle richieste contenute nella lettera che le Regioni hanno inviato al premier Mario Draghi.
Nella missiva si può leggere "che in ragione dell'approssimarsi della stagione estiva caratterizzata dall'ora legale e, in considerazione della riapertura delle attività sociali e culturali, si propone di valutare il differimento dell'interruzione delle attività e della mobilità dalle ore 22 alle ore 23".
Rimane però alta la tensione nella maggioranza ed anche tra il governo e le Regioni dopo il via libera al nuovo decreto Covid ed al fatto che la Lega ha annunciato l'astensione dal voto perché ritiene che il decreto continui ad imporre chiusure e limitazioni. A dare man forte al leader leghista, Matteo Salvini, anche il compagno di partito, Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli-Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni, che ha affermato: "Chiudere alle 22 o alle 23 non credo sia un problema pandemico. Ma se si è deciso di aprire i ristoranti all'aperto anche la sera, bisogna dare la possibilità di stare aperti. Se un cliente deve stare alle 22 a casa, c'è un'incoerenza. In una situazione già tersa per le categorie, sembra una presa in giro".
Fedriga ha inoltre suggerito "regole ferree per riaprire e che vengano rispettate, piuttosto di norme che vengono eluse" perché "dopo più di un anno di restrizioni e divieti, la gente è stanca".
Salvini interviene anche su quanto deciso in ambito scolastico, dichiarando: "Il Decreto purtroppo ha avuto solo una modifica, quella che ha aumentato dal 60 al 70% la presenza in classe obbligatoria degli studenti. Il governo ha disatteso l'accordo raggiunto con gli enti locali, mettendo in difficoltà presidi, sindaci e studenti".
Intanto si torna a parlare anche del Next Generation Ue, un piano da 750 miliardi di euro.
Uno degli obiettivi del Piano è supportare la transizione ambientale in Europa.
Il 10% del piano europeo, circa 70 miliardi di euro, andrà in investimenti in infrastrutture green, economia circolare e mobilità sostenibile solo in Italia" ha spiegato il premier Mario Draghi.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza ammonta complessivamente a 221,5 miliardi, di cui 191,5 riferibili al Recovery fund e 30 miliardi di fondo complementare. È quanto emerge dalle tabelle inserite nel documento che il Consiglio dei ministri esaminerà nei prossimi giorni. Tra gli obiettivi quelli di incrementare la produttività attraverso l'innovazione, la digitalizzazione e gli investimenti in capitale umano.
Davide Fifaco