Mercati in tensione, confronto continuo e nodi ancora irrisolti. Matteo Salvini e Luigi di Maio sottolineano costantemente i passi in avanti fatti dalle rispettive delegazioni e la disponibilità dimostrata dalle due forze politiche, ma i tempi per la firma definitiva sul contratto di governo fra Lega e Movimento 5 Stelle sembrano allungarsi di giorno in giorno.
Il Colle attende una versione definitiva del programma, già noto in parte dopo alcune rivelazioni da parte dei giornali, prontamente smentite però da Salvini e Di Maio. I contenuti delle indiscrezioni, fra le altre come l'uscita dall'Euro, la richiesta alla BCE di annullare debito per 250 miliardi o il superamento del regolamento di Dublino, hanno però immediatamente alzato la tensione sui mercati.
La borsa ha chiuso in negativo e lo spread ha toccato quota 150, per poi ridursi leggermente, innescando la dinamica che potrebbe costar cara al paese in interessi sui titoli di stato, complicando sua volta ancora di più la gestione dei conti pubblici e la tenuta dei vincoli europei.
Segnali intrepretati come un attacco esterno al futuro governo da Salvini e da Di Maio, che avevano già bollato le riserve di Bruxelles sul programma della futura coalizione come "ingerenze negli affari interni del paese".
Rimane il fatto che ci sono dei punti ancora da chiarire fra Lega e 5 Stelle, e che il nodo forse più difficile, quello dei nomi, ancora non sarebbe stato affrontato: sia Salvini sia Di Maio hanno confermato la disponibilità a fare un passo indietro se questo servisse a far partire il governo, ma l'intesa su un nome per guidare l'esecutivo è ancora tutta da costruire.