Test sierologici e app di tracciamento: sono i due strumenti su cui si basano anche i progetti di ripresa delle attività in Italia, in attesa del vaccino contro il coviod-19.
Dell’app si è già parlato: si tratta di un’applicazione da caricare sul telefono che registra i contatti avuti con altre persone che hanno a loro volta installato il software sullo smartphone.
Questo meccanismo, una volta accertato un soggetto positivo al virus, permetterebbe di ricostruire rapidamente i contatti avuti e raggiugere le persone che potrebbero esser state infettate, consentendo quindi di concedere maggiore libertà di movimento alla popolazione.
Il tema però è a dir poco delicato, perché rischia di mettere in discussione il rispetto della privacy e delle libertà personali. Proprio ieri la Commissione Europea ha dettato delle regole per il sistema di tracciamento, che dovrà essere anonimo e non prevedere la geolocalizzazione, Le app saranno quindi installate su base volontaria e utilizzeranno il dispositivo bluetooth.
In Italia, dopo l’esame di 300 proposte, è stata firmata l’ordinanza per procedere con la società Bending Spoons Spa alla stipula del contratto di concessione gratuita della licenza d'uso su un software di contact tracing e di appalto di servizio gratuito. L'app dovrebbe chiamarsi “Immuni”, e dovrebbe essere rilasciata prima in alcune regioni pilota, e poi estesa a livello nazionale. Perché il sistema funzioni però l’app dovrà esser installata sui telefoni della maggior parte degli italiani.
Un altro strumento per aumentare la sicurezza sul lavoro sono poi i test sierologici: esami del sangue rapidi, con un meccanismo simile a quello dei test di gravidanza, che rivelano la presenza o meno degli anticorpi del virus nel sangue, facendo quindi emergere chi ha contatto il covid-19, magari senza sintomi, e avere un quadro preciso dei componenti degli ambienti di lavoro, sapendo chi ha sviluppato l’immunità al virus.
Anche in questo campo però non mancano i problemi, soprattutto per l’attendibilità di questi test, spesso molto imprecisi. Proprio oggi la casa farmaceutica Roche ha annunciato di aver messo a punto un test sierologico per individuare la presenza di anticorpi contro il coronavirus, e conta di rendere il test disponibile agli inizi di maggio nell’Unione europea.


Alessandro Martegani


Foto: EPA
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