Marcello Minenna, ex capo dell'Agenzia delle Dogane durante la pandemia, oggi assessore in Calabria, è agli arresti domiciliari per un'inchiesta della procura di Forlì sull'approvvigionamento di mascherine. Con lui ai domiciliari anche Gianluca Pini, ex parlamentare della Lega, non più in carica dal 2018.
I magistrati spiegano che "Pini, imprenditore privato, e Minenna concludevano il seguente pactum sceleris: Pini prometteva a Minenna di accreditarlo all'interno della "Lega Salvini Premier" in modo che venisse considerato un uomo di quel partito e gli prometteva altresì la riconferma della nomina a Direttore generale dell'Agenzia delle Dogane a seguito del cambio dell'esecutivo, che effettivamente otteneva. Minenna accettava le promesse di accreditamento all'interno della Lega e di riconferma della nomina nel ruolo di Direttore dell'Agenzia in cambio dell'asservimento della sua funzione pubblica agli interessi privati di Pini, in particolare in occasione delle importazioni di merci per il contrasto al Covid-19. Minenna metteva al servizio di Pini l'esercizio della sua funzione pubblica intervenendo egli stesso con gli uffici territoriali per risolvere le problematiche di Pini, sia dando ordine ai suoi più stretti collaboratori, dirigenti nazionali dell'Agenzia delle Dogane, di mettersi a disposizione di Pini per risolvergli i problemi che l'imprenditore aveva in fase di sdoganamento della merce ovvero in fase di accertamenti da parte dei funzionari territoriali delle dogane".
Minenna era stato nominato nel 2020 al vertice delle Dogane su spinta del Movimento 5 Stelle.
L'inchiesta era partita da un sequestro di 28 chili di cocaina nel gennaio 2020. Gli inquirenti hanno infatti scoperto che dietro la droga sequestrata su un camion proveniente dal Belgio c'era un imprenditore forlivese con precedenti, che lavora nel settore dell'autotrasporto. Dalle intercettazioni, la Procura di Forlì ha scoperto che aveva un consolidato rapporto con l'ex parlamentare Pini.
Davide Fifaco