Non è un’epidemia, ma i cinque casi di chikungunya, virus di origine africana trasmesso dalle zanzare, l’ultimo accertato nei giorni scorsi a Trieste, vengono tenuti sotto osservazione dalle autorità sanitarie.
Come tutti i precedenti, anche l’ultimo caso, un uomo residente nel quartiere di Valmaura, ha avuto origine all’estero: l’uomo aveva accusato i sintomi dopo essere rientrato da un viaggio, e i test avevano dato conferma della malattia, facendo scattare le contromisure.
Il sindaco Roberto Dipiazza ha disposto immediatamente una disinfestazione a Valmaura, nell’area dello stadio "per un raggio di azione di 200 metri" dall’abitazione dell’uomo, sia contro le larve di zanzara sia contro gli esemplari adulti.
Quello di Trieste è il quinto caso in Italia di chikungunya, in termine scientifico Aedes albopictus, dopo i tre in Veneto e il caso registrato a Sansepolcro, in Toscana.
Anche in Slovenia non sono state riscontrate infezioni avvenute sul territorio, ma ci sono ci sono stati alcuni casi di viaggiatori che si sono ammalati prima dell'arrivo nel paese o poco dopo il ritorno dai tropici. Altri paesi europei hanno segnalato casi di chikungunya, prevalentemente turisti che hanno contratto l'infezione durante viaggi in aree tropicali.
La chikungunya è una malattia trasmessa all’uomo da zanzare femmina del genere Aedes, come Aedes aegypti ed Aedes albopictus, la zanzara tigre.
La prima epidemia nota è stata descritta nel 1952 in Tanzania, anche se già nel 1779 era stata segnalata un'epidemia in Indonesia, attribuibile forse allo stesso agente virale.
È una malattia virale, caratterizzata da febbre e forti dolori, ma anche mal di testa e nausea. Si risolve solitamente entro sette giorni, o al massimo due settimane. Il sintomo più tipico è il dolore alle articolazioni, che può persistere anche per mesi dopo la fase acuta. Nella maggior parte dei casi i pazienti si riprendono completamente ma il virus della chikungunya può anche causare malattie acute, subacute o croniche, pericolose per gli anziani.
Spesso i sintomi delle persone infette sono lievi e l’infezione può non essere riconosciuta o male-interpretata, soprattutto nelle aree in cui è presente la dengue.
Sebbene si tratti di una malattia virale specifica delle aree tropicali, l'aumento dei viaggi, dovuto principalmente al turismo, la sta diffondendo in altre parti del mondo.
Alessandro Martegani