L'esodo estivo sarà la prova finale per il decreto ministeriale, visto il traffico intenso che interesserà i mesi di luglio e agosto, che secondo le statistiche Istat, sono il periodo in cui aumentano le vittime della strada, di cui l'eccesso di velocità è una delle principali cause. Gli impianti fissi, installati prima dell'entrata in vigore del decreto, andranno adeguati entro un anno, mentre la normativa viene applicata immediatamente sulle postazioni mobili. Riguardo quest'ultime ci si riferisce a quelle utilizzate con il presidio di agenti a distanza, senza alt ai trasgressori, quando non è possibile utilizzare postazioni fisse. I controlli extraurbani sono consentiti su strade con limite non inferiore a 20 km/h rispetto alla tipo di strada, quindi 130 km/h per le autostrade, 110 per le strade extraurbane principali e 90 sulle altre extraurbane. Senza eccezioni invece lo stop in città agli autovelox sotto i 50 km/h. Per le postazioni fisse urbane il gestore deve deliberare l'impossibilità di installare dossi rallentatori. Fondamentali sono i segnali di preavviso per gli occhi elettronici. Il decreto impone che tra il segnale di limite e la postazione di controllo deve esserci almeno un chilometro. Tra due postazioni, inoltre, deve esserci una distanza di 4 km in autostrada, 3 km sulle extraurbane principali e 1 km per le strade rimanenti. I controlli della velocità media sono consentiti solo su tratti con limite uniforme e senza diramazioni, oppure, se queste ultime ci sono ma presentano un volume di traffico "non significativo". La lunghezza del tratto sotto controllo non può essere inferiore a mille metri.
B.Ž.