"Dobbiamo dire la verità: la situazione resta drammatica. L’emergenza continua, avremo altri mesi difficili: non voglio ingannare nessuno, è inutile pensare che ci sia una soluzione salvifica perché purtroppo non c'è. E non posso dare una data in cui tutto finisce. Sarebbe irresponsabile": questo il punto di vista del Ministro della Salute Roberto Speranza all'indomani della riduzione del numero di malati ricoverati in terapia intensiva, primo flebile segnale di miglioramento della situazione nel paese dall'inizio dell'emergenza coronavirus.
In Lombardia ci si è invece svegliati con l'obbligo di coprire bocca e naso per uscire di casa. A tal proposito, si esprime così il virologo Roberto Burioni: "Nei prossimi mesi dovremo girare tutti con le mascherine. Indossarle serve sia a proteggerci che a proteggere gli altri: saranno presidi fondamentali. Le raccomandazioni possono cambiare nel tempo e variano via via che aumenta la conoscenza di questo nuovo virus. Ora sappiamo due cose: si tratta di un virus molto contagioso e le mascherine chirurgiche ostacolano tantissimo la sua diffusione" spiega il virologo, che prosegue l'analisi: "Non sappiamo ancora quando potremo uscire, ma speriamo il prima possibile. In ogni caso dovremo essere pronti, al di là delle mascherine, servirà fare tanti test per identificare gli infetti, isolarli e sfruttare le possibilità offerte dal tracciamento elettronico dei contatti. Ben sapendo che si è infettivi anche prima di mostrare i sintomi e da asintomatici". Burioni conclude sottolineando che rimane fondamentale proteggere gli operatori sanitari.
Antonio Saccone