Per tranquillizzare i paesi confinanti l’Italia sta portando avanti in queste ore un’offensiva diplomatica con incontri con i ministri della salute e degli esteri di Svizzera, Croazia, Francia, Germania, Austria, Slovenia e Monaco; dove in queste ore si stanno facendo sempre più insistenti le richieste di chiusure o di maggiori controlli al confine con l’Italia da parte di partiti politici o amministratori che pensano così di limitare la diffusione del virus o semplicemente di utilizzare l’epidemia a fini di propaganda politica.
La Lega ticinese, ad esempio, sta chiedendo a Berna di bloccare temporaneamente l’entrata dei cittadini italiani, compresi i 70mila transfrontalieri che lavorano nella regione, che secondo questo partito rappresenterebbero un pericolo di contagio.
A domandare maggiori controlli è stato in queste ore anche il sindaco di Mentone, Claude Guibal, che si è rivolto al governo francese invitandolo a mettere in atto un piano sanitario d’urgenza che preveda, tra l’altro, maggiori controlli alle frontiere con l’Italia visto l’alto numero di contagi da coronavirus.
Nonostante il blocco per qualche ora di un treno al Brennero dove si sospettava viaggiassero persone contagiate, il confine con l'Austria per ora resta aperto, come deciso dal comitato di crisi per il Coronavirus del Ministero degli Interni, che ha valutato inutile una misura di questo genere visto che l'infezione da Coronavirus nello stadio iniziale non può essere accertata e quindi persone infette potrebbero essere già da tempo all’interno del paese. In Austria, però, c’è chi, come l'ex ministro degli Interni Herbert Kickl (Fpö), continua a sollecitare la creazione di una cintura di sicurezza intorno al Paese.
Anche la Germania non chiuderà le frontiere e sul tema dei viaggi in Italia, il ministero degli esteri di Berlino ha solo invitato i suoi cittadini ad informarsi sulla situazione dell’area dove si devono recare prima della partenza.
A parlare di possibili chiusure la Slovenia, il cui premier Marjan Šarec ha accennato alla possibilità di blocchi o maggiori controlli del traffico confinario in caso la situazione peggiorasse. Il Ministero degli Esteri invita, inoltre, alla cautela i cittadini sloveni che si trovano attualmente in Italia e quanti intendono recarvisi, prestando attenzione e seguendo le indicazioni delle autorità locali sui provvedimenti adottati, informandosi presso le agenzie viaggi e negli alberghi o strutture delle città che intendono raggiungere.
Barbara Costamagna