Foto: EPA
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È di nuovo scontro fra l’Europa e l’Italia sui controlli sanitari dei passeggeri provenienti dalla Cina.
Se ieri la stessa premer Giorgia Meloni, commentando la ripresa dei tamponi obbligatori per chi arriva in areo dalla Cina, pur assicurando che la situazione è sotto controllo, aveva auspicato un’azione congiunta europea, visto che in Italia arrivano solo il 15 per cento dei voli dalla Cine diretti in Europa, da Bruxelles arrivano segnali di frenata sulla, possibile, nuova emergenza.
Il Comitato per la sicurezza sanitaria, lo Health Security Committee dell’Unione europea, ha infatti dato parere favorevole a un’azione concertata, ma il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha definito “ingiustificato” lo screening dei viaggiatori dalla Cina. I Paesi europei "hanno livelli relativamente alti di immunizzazione e vaccinazione", ha aggiunto, e "le varianti che circolano in Cina sono già in Europa, e tale misura non è necessaria a livello dell'Unione Europea nel suo complesso". Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha invitato a non discriminare particolari popolazioni.
Alla ripresa dei controlli obbligatori stanno però pensando anche altri paesi europei, e Pechino ha chiesto che le misure prese dagli "Stati Uniti e da altri Paesi", "siano basate sulla scienza e appropriate", e che “tutti i cittadini di tutti i paesi siano trattati in modo equo".
La stessa premier Meloni ha precisato che il governo non intende pensare a provvedimenti che comportino “privazione delle libertà”, “che non sono efficaci come dimostra molto bene il caso Cina", ha aggiunto. L’esecutivo punta invece a rafforzare la campagna vaccinale facendo leva sul senso di responsabilità e non sulla coercizione.
I provvedimenti contro una possibile nuova ondata sono stati anche al centro del dibattito politico: il ministro della salute Orazio Schillaci ha riferito che i primi risultati di laboratorio "evidenziano in Cina la circolazione di varianti e sottolignaggi già presenti nel nostro territorio", quindi già coperti dai vaccini, ma Forza Italia ha chiesto di rilanciare la campagna vaccinale sulla quarta dose, mentre il Pd ha evidenziato come da una parte il governo abbia ha prorogato l'obbligo della mascherina nei luoghi della sanità, e previsto tamponi obbligatori, ma dall’altra faccia votare un decreto che consente di rientrare in ospedale ai sanitari non vaccinati.

Alessandro Martegani