Il lockout ha messo in crisi molte attività commerciali, i cittadini devono spesso attendere anche più di un’ora di fronte un supermercato, ma molti piccoli commercianti di alimentari sembrano aver trovato la chiave non solo per sopravvivere, ma per rilanciare la propria attività.
Per evitare contatti o code infatti, sempre più italiani si stanno rivolgendo al commercio on line: la prima scelta era stata quella delle grandi catene, che però in questi giorni stanno dimostrando qualche limite nei tempi di consegna e anche nell’approvvigionamento. I tempi per ricevere una spesa acquistata on line nei grandi supermercati possono essere anche di una settimana, a tratti i siti sono chiusi e la spesa potrebbe arrivare senza alcuni articoli.
Tutti problemi che le piccole realtà hanno superato: i piccoli negozi infatti hanno iniziato da giorni a organizzarsi con consegne a domicilio, ordini per telefono o anche on line, e la spesa arriva al massimo entro 24 ore, il più delle volte in giornata, con la qualità e la cortesia dei piccoli negozi, che al momento non hanno alcun problema di rifornimento, come conferma Giuseppe Martone, della macelleria "Fast Food" di Trieste: “Noi avevamo realizzato già in precedenza un sito online per incentivare la gente ad acquistare i prodotti cotti, ma da quando è iniziato questo periodo abbiamo notato un aumento delle richieste anche di prodotti crudi. Abbiamo anche pensato a uno sconto del 10 per cento per chi acquista on line, un sistema che permette anche di non avere scambio di denaro, pagando direttamente con la carta. Abbiamo cercato di allargare le consegne a tutta la città per avere volume d’affari maggiore. Certo, un calo c’è stato, perché noi facevano anche pranzi e chiaramente quella parte d’incasso non c’è più per ora, ma abbiamo aumentato la parte online.”
Le consegne vengono perlopiù effettuate all’interno dei quartieri, e riguardano tutti i settori: macellerie, ortolani, panetterie, pasticcerie, anche gelaterie o pasti pronti; c’è anche chi decide di unire le forze, come i produttori dell’altopiano triestino che si sono uniti per organizzare un servizio comune di consegna, che ha avuto una buona adesione. Molti si organizzano in famiglia, con padri e figli che fanno le consegne, e non mancano offerte speciali, o soluzioni tutto compreso, anche molto convenienti. Disponibilità e servizi viaggiano su Facebook, Whatsapp e altri social, e non manca chi ammette di guadagnare di più rispetto a prima del lockout, forse anche il doppio
Si tratta di un servizio che era già presente in passato, ma che con il lockout sembra aver ricevuto una spinta che potrebbe anche cambiare definitivamente il volto del piccolo commercio in Italia, che con le consegne a casa e l’online, uniti alla qualità dei prodotti e al rapporto umano, potrebbe trovare un nuovo slancio.
Certo, le code di fronte ai supermercati ci sono sempre, ma la rete viene in aiuto anche su questo: è il caso del sito www.dovefila.it, che fornisce in tempo reale la durata dell’attesa nei vari supermercati delle città italiane.
Alessandro Martegani