Ora la pressione si trasferisce anche sul Colle: dopo il pericolo scampato dal governo Conte, le opposizioni, che hanno usato termini durissimi verso la coalizione di governo e i senatori che hanno deciso di sostenerla, si appellano al Capo dello Stato.
La situazione, dicono Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani in una nota congiunta dopo un vertice alla Camera, è diventata “insostenibile”, e il Paese “non può restare ostaggio di un governo incapace, arrogante e raccogliticcio” che non è caduto grazie a una “sfacciata e scandalosa compravendita di parlamentari”. Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno comunque assicurato il sostegno al nuovo scostamento di bilancio perché, hanno detto, “il centrodestra non intende privare le famiglie e le aziende italiane degli aiuti necessari in un momento così drammatico”.
Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno comunque manifestato la volontà di incontrarsi con Sergio Mattarella, al quale rinnoveranno la richiesta di elezioni anticipate.
E un vertice è stato organizzato anche all’interno della coalizione di governo: Conte, convocato al Quirinale in serata per riferire sulla situazione al Capo dello Stato, ha visto i leader di Pd, Movimento 5 Stelle e Leu per definire la strada dei prossimi giorni.
I capi delegazione e i leader dei partiti di governo avrebbero confermato la volontà di andare avanti “con il percorso di rafforzamento della maggioranza e di scrittura del nuovo patto di legislatura”, che tradotto significa trovare nuovi appoggi, soprattutto al Senato, magari riuniti in un gruppo parlamentare autonomo, e poi concordare con i nuovi arrivati i provvedimenti anche qualche incarico nel governo.
Prima però sarà necessario trovarli i parlamentari disposti a sostenere la maggioranza per continuare a governare stabilmente e non rimanere ostaggio dell’astensione dei senatori di Italia Viva, che però non sembra aver chiuso definitivamente la porta a Pd e 5 Stelle: Matteo Renzi si è detto disposto a discutere di tutto con tutti, tranne che con la destra, “anche di un governo di unità nazionale”, ha aggiunto, lasciando intendere che anche per lui l’obiettivo non sono le elezioni, ma un cambio della guardia a Palazzo Chigi.
Alessandro Martegani