Impegno per contenere l’epidemia, sostegno a chi ogni giorno combatte contro il virus, accanto alla pianificazione di un sostegno all’economia che dovrà rinascere man mano che l’emergenza calerà.
Sono i punti contenuti nell’intervento di Giuseppe Conte alla Camera, la prima riunione del Parlamento da tre settimane.
Proprio l’assenza del Parlamento nella gestione della crisi, e la decisione dell’esecutivo di agire quasi esclusivamente con decreti, anche su materie molto delicate come la limitazione delle libertà personali, avevano innescato critiche contro il governo negli ultimi giorni, critiche a cui Conte ha risposto nei primi passaggi del suo intervento.
“È un'emergenza senza precedenti per l'Europa e il mondo intero” ha detto “Saremo all'altezza? La storia ci giudicherà, verrà il tempo dei bilanci, tutti avranno la possibilità di sindacare - ha sottolineato - ci sarà tempo per tutto, ma questo è il tempo dell'azione, adesso è l'ora della responsabilità”.
“Il governo - ha aggiunto – ha agito con la massima determinazione, con assoluta speditezza: stiamo combattendo un nemico invisibile e insidioso che entra nelle nostre case, ci ha imposto di ridefinire le relazioni interpersonali, ci fa dubitare di mani amiche”.
Conte si è poi detto “consapevole della necessità del coinvolgimento del Parlamento”: il governo informerà le Camere “ogni 15 giorni e tutti i decreti sono stati trasmessi”.
Il premier ha poi fatto il punto sullo sforzo della macchina sanitaria e sulla situazione del personale e del materiale medico, e sottolineato come il governo stia lavorando per incrementare il sostegno alla liquidità e al credito mobilitando una cifra di 350 miliardi di euro. “I più preziosi asset di questo paese – ha aggiunto - vanno protetti con ogni mezzo. Sarà possibile lavorare in questa direzione a partire dal primo provvedimento normativo di aprile a cui stiamo lavorando”.
Non è mancato un appello all’Unione Europea che, ha detto Conte, “deve agire subito: le risposte tardive non sono utili, a un'emergenza straordinaria è essenziale rispondere con misure e azioni straordinarie”.
L’intervento è giunto proprio mentre la protezione civile forniva dati incoraggianti sul contenimento dell’epidemia: anche se lentamente e nell’incertezza sulla reale consistenza dei dati, visto il gran numero di contagiati asintomatici che sarebbero presenti sul territorio italiano, l’incremento quotidiano dei malati continua a scendere.
L’ultimo dato è pari a 3.491 contro i 3.691 di 24 ore fa. I numeri sono comunque drammatici: più di 57.500 malati e 7 mila vittime dopo i morti delle ultime 24 ore, 683, in calo rispetto ai 743 di ieri. Aumentano anche le persone guarite che toccano quota 9.362, 1.036 in più di ieri.
I nuovi dati sono stati forniti dalla protezione civile, per la prima volta senza la presenza di Angelo Borrelli, commissario straordinario per l’epidemia, che ha accusato poche ore prima sintomi febbrili.
Alessandro Martegani