"Non vedo un futuro senza politica": Giuseppe Conte, in un colloquio con il quotidiano la Repubblica, ha rotto gli indugi e confermato che la politica continuerà a far parte del suo futuro anche dopo la sua esperienza al governo.
Penso al "presente e non al mio futuro", ha detto, perché "iniziare a ragionare sul proprio futuro quando si ha un incarico così rilevante rischia di creare una falsa e distorta prospettiva", ma "non mi vedo – ha aggiunto – come un novello Cincinnato che si ritrae e si disinteressa della politica".
Le parole del Presidente del Consiglio sono destinate ad alimentare le voci di possibili gruppi parlamentari che facciano riferimento al Premier, e dell’avvio di un’esperienza politica separata dai 5 Stelle, ma lo stesso Conte ha escluso l’idea di fondare un nuovo movimento. “Ci sono mille modi – ha detto - per partecipare alla vita politica e dare un contributo al proprio paese". "Qualsiasi contributo mi troverò a dare - ha aggiunto - sarà comunque in linea con la mia inclinazione: sono un costruttore, non sono divisivo".
Conte, come anticipato nella conferenza stampa di fine anno, ha poi confermato l’imminente verifica di maggioranza sul programma: uno dei punti più critici che divide la fragile coalizione Pd - 5 Stelle rimane la giustizia, con un vertice già fissato il 7 gennaio, ma preoccupano anche la fibrillazioni del Movimento 5 Stelle, con decine di parlamentari che starebbero per abbandonare il partito, e le polemiche sulla leadership e sui mancati rimborsi al Movimento da parte di molti deputati e senatori.
Sullo sfondo poi rimane la sfida delle Regionali del 26 gennaio in Emilia-Romagna e Calabria. Proprio nel corso della campagna elettorale, ormai in pieno svolgimento, Conte è stato attaccato da Matteo Salvini: “Vive male, è ossessionato da me. – ha detto - La sua maratona si fermerà al primo chilometro”.

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO/Palazzo Chigi
Foto: MMC RTV SLO/Palazzo Chigi