“La scuola resta un luogo d’inclusione, per cui se non ci sono situazioni come quelle che qualcuno ha descritto a scuola si va”: non lascia spazio a discussioni la replica della ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina alla richiesta dei governatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, che avevano chiesto di prevedere un periodo d’isolamento per chi rientra dalle zone a rischio in Cina, anche per i bambini che frequentano le scuole italiane.
Il Presidente del Veneto, Luca Zaia aveva motivato l’iniziativa con la volontà di dare una risposta “all'ansia dei tanti genitori visto – ha aggiunto - che la circolare ministeriale non prevede misure in tal senso. "Quando c'è di mezzo la salute dei cittadini, possono avere 10 anni o 80 anni sono cautele ovvie” ha spiegato lo stesso Matteo Salvini.
“Non abbiamo – ha però replicato la ministra - un'emergenza per le scuole”.
La Lega ha però presentato anche un ordine del giorno al Consiglio regionale della Liguria, chiedendo al governo un'intensificazione dei controlli sanitari su studenti e docenti che hanno soggiornato in Cina negli ultimi 15 giorni.
Un invito alla calma è giunto però dal premier Giuseppe Conte a margine dell’incontro di Londra con il premier britannico Boris Johnson: “Invito i governatori del Nord - ha detto Conte - a fidarsi di chi ha specifiche competenze”. "Ci sono alcuni dossier che non hanno colore politico – ha aggiunto - e ogni forza politica è libera di fare le sue valutazioni, ma poi dobbiamo ritrovarci sugli obiettivi comuni e su un approccio condiviso”.
“In Italia abbiamo adottato la linea più prudente più protettiva con una soglia molto elevata – ha spiegato -. Siamo l’unico paese ad aver disposto la limitazione del traffico aereo e aver dichiarato lo stato di emergenza per proteggere la salute degli italiani nel modo più efficace”.
“Ci dobbiamo fidare delle autorità sanitari e scolastiche se ci dicono che non ci sono le condizioni per provvedimenti in discussione”.
Oggi intanto alcuni bambini rientrati dalla Cina sono rimasti in via precauzionale a casa alla Scuola italo-cinese di Padova, istituto parificato unico in Italia. Nessuno ha i sintomi del virus, ma è stata una decisione delle famiglie presa in accordo con la scuola.
Alessandro Martegani