Mancano ancora gli ultimi particolari per il decreto sulla cosiddetta “Fase 2”, Giuseppe Conte ne illustrerà i dettagli questa sera, dopo aver avuto una serie d’incontri con esperti, maggioranza ed enti locali, ma i contenuti sembrano ormai abbastanza definiti.
S’inizia il 4 marzo, o addirittura domani per certi settori come quello delle macchine agricole, con la riapertura delle fabbriche e dei cantieri. Sette giorni dopo toccherà ai negozi, che potranno così vendere quanto prodotto da una settimana, e dopo altri sette giorni si passerà a bar e ristoranti. Già dal 4 maggio però i locali potranno vendere cibo da asporto.
Per quanto riguarda le misure che limitano le possibilità di movimento individuale, potrebbe essere rimosso l’obbligo dell’autocertificazione per gli spostamenti all’interno dei comuni e forse anche delle regioni, si potrà andare a trovare parenti e amici, ma mantenendo il distanziamento. Probabile la riapertura dei parchi dove si potrà fare anche sport, ma sempre senza assembramenti, e non è esclusa la ripresa degli allenamenti per gli sport professionistici.
I provvedimenti del governo erano però in parte stati già previsti dalla nuova ordinanza firmata oggi dal governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, che anticipa a domani il servizio take away, ma con ordinazione da remoto, accanto alla manutenzione di imbarcazioni da diporto, ma soprattutto consente le attività motorie individuali nel comune di residenza, senza l'obbligo di mantenersi entro i 500 metri dal proprio domicilio.
Nel corso della cabina di regia, da parte dei comuni sono poi giunte richieste d’istruzioni chiare e in anticipo da parte del governo sul tipo di attività che apriranno e sulla gestione delle aree comuni come i parchi, ma anche “d’indicazioni chiare e inequivoche sul corretto utilizzo delle mascherine alla popolazione e ai lavoratori, assicurando disponibilità nelle farmacie ad un prezzo fisso calmierato”, ed è stata sottolineata la necessità di sostegno al trasporto pubblico.
Proprio il nodo dei trasporti, che dovranno essere in grado di trasferire i lavoratori ma in sicurezza e garantendo le distanze fra i passeggeri, è fra i capitoli più delicati della ripresa delle attività.
Alessandro Martegani