Continua a ripeterlo, come un mantra, il ministro della Salute italiano, Roberto Speranza: "Non sarà un Natale come tutti gli altri, dobbiamo dire parole di verità". La norma già vigente, del coprifuoco dalle 22 alle 6, verrà probabilmente mantenuta anche il 24 dicembre ed a Capodanno. "È una norma già vigente e penso che vada confermata ancora. È una delle norme che ci ha consentito in queste settimane di iniziare quel percorso graduale e faticoso che ci consentirà di piegare la curva", ha dichiarato Speranza. Bisognerà capire se sul coprifuoco ci sarà un obbligo oppure no, il ministro pone fiducia nella responsabilità degli italiani, ma a ben vedere le immagini di quanto accaduto a Torino, nel fine settimana, probabilmente delegare la scelta al buon senso non sembra essere la soluzione migliore.
Folle di persone hanno accompagnato la riapertura dei negozi nel capoluogo piemontese, tanto che il governatore Alberto Cirio ha dichiarato: "Quello che è successo ieri a Torino è qualcosa di inaccettabile". Cirio ha poi aggiunto: "Chiederò al prefetto interventi rigorosissimi. So che le forze dell'ordine hanno fatto tanto ma evidentemente non basta. I piemontesi si stanno comportando in modo serio, ma laddove ci sono situazioni che scappano di mano bisogna intervenire subito in maniera netta".
Intanto continua un confronto fra lo Stato e le Regioni; il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, ha spiegato non si tratta di parlare solo del ricongiungimento tra familiari, ma anche del rafforzamento delle reti sanitarie. Per evitare la terza ondata bisogna che il rigore ed il distanziamento sociale prevalgano sulle altre cose.
Varato, inoltre, un quarto decreto ristori per chi ha subito una "significativa perdita di fatturato" a causa del Covid-19. Per queste categorie "può essere previsto l'esonero totale o parziale della ripresa dei versamenti fiscali e contributivi".
Davide Fifaco