470 mila persone in meno rispetto ai primi tre mesi del 2020 e 841 mila se si guarda allo stesso trimestre dello scorso anno.
Sono dati che confermano un crollo dell’occupazione quelli diffusi dall’Istat nell'indagine sul mercato del lavoro rispetto al secondo trimestre dell’anno. A causa dell'emergenza sanitaria e del lockdown, il numero degli occupati è calato di quasi mezzo milione in tre mesi.
Un crollo dovuto spiega l’istituto, soprattutto al calo dei lavoratori a termine e degli indipendenti diminuiti, se si guarda all’anno precedente, rispettivamente del 21,6 per cento, pari a 677 mila unità e del 4,1, pari a 219 mila persone, a fronte di un meno 3,6 per cento dell'occupazione complessiva. Numeri che hanno fatto scendere il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni al 57,6 per cento.
In controtendenza il numero dei dipendenti a tempo indeterminato, che sono invece aumentati 55 mila unità, anche se va considerato che nel trimestre in esame era in vigore il blocco dei licenziamenti.
Cala però anche il tasso di disoccupazione in Italia, giunto nel secondo trimestre 2020 all'8,3 per cento, 0,9 punti in meno rispetto al primo trimestre dell’anno in corso e due punti rispetto al secondo trimestre 2019. Il calo sarebbe legato all'aumento degli inattivi, cioè coloro che non lavorano e non cercano nemmeno un’occupazione, e che a causa all'emergenza Covid 19 ed al lockdown hanno deciso di uscire dal mercato del lavoro.
Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni sono attualmente più di 14 milioni, con un incremento di 5,5 punti rispetto al primo trimestre 2020 e di 10 punti rispetto al trimestre dell’anno precedente.
Alessandro Martegani