"Il decreto Rilancio arriverà in Parlamento. Con le forze di maggioranza ma spero anche con l'opposizione mi auguro che il decreto possa essere migliorato" ha dichiarato il premier italiano Giuseppe Conte. La manovra servirà a fronteggiare la difficoltà in cui si trova il Paese, ha spiegato il presidente del Consiglio, per concretizzare una prospettiva di ripresa economica e sociale.
Nel decreto previsto un reddito di emergenza per le famiglie con figli, per i lavoratoti le risorse sono pari a 25,6 miliardi di euro. 15-16 miliardi sono stati stanziati per le imprese, che verranno erogati in varie forme, alle più piccole fino alla possibilità di capitalizzare le più grandi. Tagliati 4 miliardi di tasse per tutte le imprese, fino a 250 milioni di fatturato, con lo stop dell'Imposta regionale sulle attività produttive (Irap) di giugno.
Per gli autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni separate Inps arriveranno 600 euro subito, che verranno integrarti con un ristoro fino a 1000 euro.
Ci sono inoltre 1,4 miliardi per università e ricerca e l'assunzione di 4000 nuovi ricercatori.
Corposo anche il pacchetto turismo, con un tax credit fino a 500 euro per tutte le famiglie con Isee inferiore a 40 mila euro. Bar e ristoranti non pagheranno la tassa per l'occupazione di spazi ed arre pubbliche (Tosap).
Trovato l'accordo anche sui migranti, ovvero a regolarizzazione degli stagionali. Conte ha spiegato che il provvedimento dovrebbe coinvolgere circa 600 mila migranti, ed ha sottolineato che i governi di centro destra in passato hanno regolarizzato 877 mila migranti, quelli di sinistra oltre 500 mila.
Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha aggiunto che il decreto Rilancio stanzia 6 miliardi per gli indennizzi alle imprese che fatturano da zero a 5 milioni di euro e che hanno avuto un calo di fatturato del 33%, ovvero quasi la totalità. L'indennizzo andrà "da 2 mila euro a fino a oltre 40 mila euro per le imprese che hanno perso la capacità di fatturare". Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia ha annunciato che la semplificazione e l'accelerazione delle procedure per la concessione della Cassa integrazione in deroga entrano nel decreto rilancio. Governo e Regioni convengono inoltre sull'opportunità di "modifiche che evitino passaggi ridondanti, incaricando al contempo un unico soggetto responsabile ad espletare pochi e veloci passaggi". Per questo, "concordano nell'individuare nell'Inps il soggetto autorizzatore ed erogatore di tutti gli ammortizzatori sociali per l'emergenza Covid.
Davide Fifaco