Sono emerse alcune importanti novità dall'incontro tra il vicepremier e titolare dello Sviluppo economico, Luigi di Maio, i vertici di ArcelorMittal, il compratore designato dell'acciaieria dell'Ilva e la sessantina di rappresentanti di sigle sindacali ed associazioni presenti al tavolo delle trattative.
Preceduto da aspre polemiche, per l'elevato numero di sigle ed associazioni invitate, ben 62, il tavolo sul futuro delle acciaierie Ilva ha visto la soddisfazione del ministro per lo Sviluppo Economico e del lavoro, Luigi Di Maio, che ha parlato di un cambio di metodo, attaccando il suo predecessore che secondo lui firmava i contratti senza neanche dirlo ai sindacati. Di Maio ha poi precisato che il governo "non ha fretta di assegnare l'Ilva al primo compratore che passa" ed ha aggiunto di aver chiesto dei miglioramenti ad ArcelorMittal sugli aspetti ambientali ed occupazionali, ritenuti non ancora sufficienti.
Sempre sul numero degli invitati al tavolo il vicepremier ha spiegato che "ci sono i portatori di interesse" e che il metodo del M5S è quello di "ascoltare tutti", aggiungendo che è sì una procedura inusuale, ma bisognava far vedere a tutti i soggetti interessati l'evoluzione del piano da parte di Mittal.
Giustificazioni che non hanno convinto il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che ha disertato l'incontro con i primi cittadini dell'area di 'crisi' del tarantino, ed il presidente della Provincia ionica, Martino Tamburrano. Nella contro-conferenza stampa organizzata in contemporanea al vertice, Melucci ha affermato: "Spero che si faccia in fretta e spero che ci sia una prova di chiarezza oggi dal tavolo di Roma. Perché, diversamente, saremo in trincea per tutelare gli interessi della nostra comunità. Al meeting era invece presente il governatore Michele Emiliano, ormai distante dalle posizioni espresse dal sindaco di Taranto.
Durante l'incontro si è parlato soprattutto del piano ambientale: i compratori hanno previsto di ridurre le emissioni di CO2 del 15% entro il 2023 e l'azzeramento delle polveri entro il 2020. Infine sulla procedura di assegnazione, il ministro ha spiegato di aver chiesto un parere all'Avvocatura dello Stato, se emergerà che il governo precedente ha sbagliato la gara, se ne dovrà prendere le responsabilità.