“Con che coscienza un giovane salta la lista e si fa vaccinare?” si chiede Mario Draghi a proposito della campagna vaccinale in corso in Italia; un attacco frontale ai “furbetti” che si sono vaccinati al posto degli anziani e delle persone fragili. Ha poi precisato che le dosi di aprile sono sufficienti a vaccinare tutta la popolazione che ha più di ottant'anni e gran parte degli over 75.
Ha inoltre sottolineato che vaccinare le classi più esposte al rischio è interesse delle regioni per aprire la loro economia in sicurezza ed ovviamente le prime a riaprire saranno quelle che sono molto avanti con i fragili e i più vulnerabili.
Pur condannando gli episodi di violenza, il premier ha spiegato che è normale chiedere le aperture, che sono la migliore forma di sostegno all'economia.
"Penso a un piano di riapertura delle fiere e degli eventi: è il miglior messaggio di fiducia al paese – prosegue Draghi - stiamo guardando al futuro delle prossime settimane. Le riaperture dovranno esserci, non ho una data, ci stiamo pensando in questi giorni, dipende dall'andamento dei contagi e dei vaccini".
Sulla questione AstraZeneca il presidente del Consiglio ha dichiarato che il crollo di fiducia in questo vaccino si vede meno di quanto uno potesse aspettarsi. Il governo continuerà a dare un messaggio rassicurante, che non viene dato a cuor leggero ma con grande serietà, partecipazione e comprensione.
Draghi ha poi toccato anche alcune questioni internazionali e parlando di quanto accaduto nelle ultime ore con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, riferendosi ad Erdogan ha affermato: "con questi dittatori, di cui però si ha bisogno, per collaborare uno deve essere franco nell'esprimere la propria diversità di vedute ed anche pronto a cooperare per assicurare gli interessi del proprio Paese, bisogna trovare l'equilibrio giusto. Non condivido il comportamento di Erdogan nei confronti della presidente della Commissione Europea, mi è dispiaciuto moltissimo per l'umiliazione che la presidente della von der Leyen ha dovuto subire".
Parole dure, tanto che la Turchia ha convocato l'ambasciatore italiano ad Ankara, Massimo Gaiani. "Condanniamo con forza le affermazioni senza controllo del primo ministro italiano Mario Draghi sul nostro presidente eletto" ha detto il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu.
Inoltre, il presidente del Consiglio italiano ha chiarito le parole pronunciate qualche giorno fa, in visita a Tripoli, sui salvataggi di migranti da parte del governo libico, per cui era stato molto criticato.
“L'Italia è l'unico Paese ad avere corridoi umanitari con la Libia. Questi temi sono stati toccati: ho detto che siamo preoccupati per i diritti umani e orientati al superamento dei centri di detenzione. Franchezza ma capacità di cooperare”, ha precisato Draghi.
Davide Fifaco