Con un videomessaggio alla conferenza nazionale “Verso una Strategia Nazionale sulla parità di genere”, Mario Draghi ha rotto un silenzio che durava dal 18 febbraio data del voto di fiducia al suo governo.
Pur affrontando naturalmente anche il tema della parità di genere, Draghi ha dato ampio spazio alla lotta alla pandemia, ringraziando tutti gli italiani per la pazienza dimostrata in questo lungo anno, ma anche tutte le categorie che lottano e sono state danneggiate dall’epidemia, e soprattutto lanciando un messaggio di speranza. “La pandemia non è ancora sconfitta – ha detto - ma si intravede, con l'accelerazione del piano dei vaccini, una via d'uscita non lontana.” “Ognuno però – ha aggiunto - deve fare la propria parte nel contenere la diffusione del virus a partire dalle istituzioni”.
Fondamentale sarà accelerare il piano delle vaccinazioni, ha spiegato: “Il nostro compito, e mi riferisco a tutti i livelli istituzionali, è quello di salvaguardare con ogni mezzo la vita degli italiani e permettere al più presto un ritorno alla normalità. Ogni vita conta. Non perdere un attimo, non lasciare nulla di intentato, compiere scelte meditate, ma rapide".
“Nel piano di vaccinazioni, che nei prossimi giorni sarà decisamente potenziato, - ha aggiunto - si privilegeranno le persone più fragili e le categorie a rischio. Aspettare il proprio turno è un modo anche per tutelare la salute dei nostri concittadini più deboli”. “Non voglio promettere nulla che non sia veramente realizzabile” ha continuato, assicurando che il suo pensiero costante è diretto “a rendere efficace ed efficiente l'azione dell'esecutivo nel tutelare la salute, sostenere chi è in difficoltà, favorire la ripresa economica, accelerare le riforme”.
Non è mancato un appello all’unità del paese in una fase che vede risalire la curva dei contagi e che, accanto a tutti gli sforzi per potenziare la campagna vaccinale, potrebbe far decidere al governo altre misure restrittive per tutto il paese.
Draghi ha anche sottolineato come sia necessario uscire dall’emergenza, costata 100mila morti nella penisola, anche per evitare un aggravamento della situazione economica del paese, in cui, ha ricordato, bisogna “dare una risposta alle tante persone che soffrono per la crisi economica, che rischiano di perdere il posto di lavoro, e combattere le disuguaglianze”. “In un solo anno – ha concluso - il numero di italiani che vivono in una situazione di povertà assoluta è aumentato di oltre un milione, mentre si sono acuite altre disparità, prima fra tutte quella tra donne e uomini”.
Alessandro Martegani